"Gliel'ho detto, io faccio il Vinavil, che è la colla... Ho visto Renzi, Letta e Pisapia. E' andata bene con Renzi, con Letta e con Pisapia". "Mi auguro e spero che la coscienza collettiva faccia uno scatto avanti. Intanto, mettiamo i problemi sul tavolo e lasciamo stare per un attimo le tensioni personali. Questo è quello che bisogna fare in questa fase storica. E il rinvio delle elezioni all'anno prossimo ci dà tempo. Rende possibile questa ricostruzione'' del centrosinistra. ''Penso che sia un obbligo morale e un obiettivo politico farlo''. Così Romano Prodi, ospite di 'In mezz'ora'.
Perché lei non vuol fare il federatore e svolgere il ruolo di super partes per mettere tutti insieme?, chiede Lucia Annunziata. "Non penso a discorso di ruolo terzo - risponde - penso all'inizio di un dialogo anche riservato" tra Pisapia, Renzi e Letta, per ricostruire il centrosinistra.
"La parola unità non l'ho mai pronunciata - sottolinea - Dobbiamo fare un programma comune, perché la gente non sa dove si stia andando. Non posso entrare nelle liti personali, verrà dopo questo problema. Ora cerchiamo quali sono le linee di programma che si possono avere in comune. Un programma comune è l'unico strumento per ricucire le spaccature. Cominciamo a parlare di contenuti, poi troveremo l'accordo. Cerco di fare un po' il collante, ma non ho nessuna intenzione di fare il mediatore''.
"Finché siamo alle prediche... io faccio il predicatore. Ma poi il gioco deve andare avanti con coloro che hanno il potere'' dice Prodi spiegando che non sarà lui il leader di un centrosinistra riunito. Dunque bisogna ripartire da ''un programma comune''. ''Qualcuno scherzava sul programma dell'Ulivo che era di 180 pagine, faceva forse ridere. Ma non possiamo sostituire poi le 180 pagine con dei tweet che alla fine dimostrano solo le contrapposizioni e non parlano mai di contenuti. Un tweet non può parlare di contenuto. Mettiamoci a parlare di contenuti e poi vedrà che l'accordo si trova...'' dice Prodi a 'In mezz'ora'.
Quanto a Renzi, Letta e Pisapia, "li ho visti a casa mia, non come dicono i giornalisti da Parisi...''. ''Quello che mi fa rabbia - rivela l'ex premier - è che quando parlo con ciascuno, ci sono molte più cose in comune che differenze. La verità è che ci sono state delle micidiali rotture personali", ma la politica ''è fatta di passioni''. Pensa che ci sarà la riapertura del dialogo tra Renzi e Letta? "Me lo auguro di cuore, altrimenti non si ricostruisce il Paese'', replica Prodi.
Quanto a un suo ritorno a palazzo Chigi taglia corto: ''No, no, è una ipotesi di impossibilità''.