Nemmeno il tempo di ricevere gli auguri di colleghi e dello stesso presidente del Senato Pietro Grasso e già Salvatore Torrisi, eletto presidente pur avendo rinunciato a occupare il posto di Anna Finocchiaro, è finito nella tempesta delle possibili dimissioni sull'altare dell'alleanza con il Pd che non è riuscito ad eleggere Giorgio Pagliari.
Anche il leader centrista Angelino Alfano si è spinto fino a chiedere la rinuncia al suo compagno di partito. Poco dopo è arrivata la presa di posizione del presidente del Senato Pietro Grasso, che ha dato atto a Torrisi di aver evidentemente ricoperto il suo ruolo di reggente in questi mesi secondo modalità che hanno suscitato l'apprezzamento delle opposizioni. La seconda carica dello Stato ha parlato di "tempesta in un bicchier d'acqua" ed è quello che, alla fine, aveva affermato anche la capogruppo Ap Laura Bianconi.
Lui, malgrado le pressioni e l'attenzione sollevate da un'elezione imprevista, a chi lo ha visto si è mostrato tranquillo e intenzionato a non assumere decisioni affrettate. Anche perché si parla di un ruolo istituzionale e, per quanto nessuno sembri orientato a puntare i piedi o a incatenarsi ad una poltrona nemmeno cercata, l'intenzione, condivisa dal gruppo, sarebbe di lasciar decantare la situazione in modo da prendere la decisione giusta.