42 deputati sanzionati, con punizioni che vanno dai 5 ai 15 giorni di sospensione. E' il bollettino diramato dall'Ufficio di Presidenza di Montecitorio, che ha deciso di 'stangare' i parlamentari M5S che lo scorso 22 marzo hanno dato vita alla protesta anti-vitalizi sia in Aula durante il question time sia all'esterno dell'Ufficio. Gli episodi contestati ai grillini sono due: la protesta con tanto di cartelli che ha avuto luogo in Aula, in diretta tv, durante il question time e il tentativo di irruzione nell'Ufficio di Presidenza, mentre si votava la proposta dell'esponente dem Marina Sereni sui vitalizi a scapito di quella targata M5S. La pena massima (15 giorni di sospensione) è toccata ai 19 parlamentari che hanno tentato di forzare il cordone formato dagli assistenti parlamentari (4 dei quali hanno dovuto fare ricorso a cure mediche). Tra i grillini colpiti da questo provvedimento figurano Alessandro Di Battista, Giorgio Sorial e Danilo Toninelli. Un "fatto senza precedenti", spiegano i membri dell'Ufficio, che rappresenta "un serio attentato al confronto e allo svolgimento delle funzioni istituzionali", reso ancor più grave "dalle modalità aggressive" con cui è stata condotta la protesta. Ai 17 deputati che si sono radunati in corridoio all'esterno dell'Ufficio - tra cui Vincenzo Caso, Fabiana Dadone, Giulia Grillo e Sergio Battelli - sono stati comminati 5 giorni di sospensione.
Per quanto riguarda la protesta in Aula, a 29 deputati sono stati dati 10 giorni di stop, mentre per i 4 pentastellati che si sono avvicinati ai banchi della Presidenza esponendo i cartelli #SiTengonoIlVitalizio la pena sale a 12 giorni. Complessivamente il numero dei sanzionati ammonta a 42 parlamentari, alcuni dei quali hanno ricevuto una doppia punizione per un totale di 27 giorni (si tratterebbe di Giorgio Sorial, Gianluca Vacca e Giuseppe L'Abbate). Le sanzioni - votate da tutti i membri dell'Ufficio di Presidenza a eccezione del 5 Stelle Riccardo Fraccaro - non partiranno in contemporanea, ma sono state suddivise in tre gruppi da 14 parlamentari: la prima 'tranche' scatterà il 6 aprile, la seconda il 17 maggio e la terza il 22 giugno, in modo da non compromettere la presenza in Aula dei 5 Stelle durante la discussione sul biotestamento.
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