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Roma, ok mozione M5S contro Bolkestein. Da ambulanti minacce a Onorato

Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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03 novembre 2016 | 14.07
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L'Assemblea Capitolina ha approvato la mozione, presentata dal M5S, contro la Bolkestein e per la proroga delle concessioni dei posteggi su aree pubbliche fino al 2020. Il testo, che vede firmatari i consiglieri Andrea Coia, Sara Seccia, Paolo Ferrara, Marco Terranova e Nello Angelucci, è stato approvato con 31 voti favorevoli e 7 contrari. A favore hanno votato M5S, Fi, gruppo misto, Fdi, Sinistra Italiana; contrari Pd, lista civica 'Roma torna Roma' e lista Marchini.

Onorato contro la mozione, minacce da ambulanti

In particolare, il testo impegna sindaco e giunta ad "attivarsi presso il Governo al fine di ottenere la proroga delle concessioni dei posteggi su aree pubbliche fino all'anno 2020, intervenire presso l'Unione europea per far escludere dalla direttiva Bolkestein gli operatori ambulanti e le microimprese operanti nel settore del commercio su aree pubbliche, escludere le suddette categorie dal decreto legislativo 59/2010 e modificare gli articoli 7 e 70 dello stesso per prevedere che l'attività di commercio al dettaglio su aree pubbliche sia riservata esclusivamente alle piccole imprese e alle società di persone".

"Ci troviamo a gestire una problematica, che non è propria del consiglio, ma che coinvolge almeno 12.000 operatori, in attesa che qualcuno gli dia una risposta - ha detto Coia, presidente della commissione Commercio - La Bolkestein non è una direttiva 'cattiva', il problema non è la Bolkestein, che mira a creare libera concorrenza. Il problema è che solo in Italia, con la legge 59, è applicata al commercio su area pubblica. Noi rimaniamo perplessi, nel senso che la libera concorrenza o è per tutti o per nessuno. Come mai lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio non è sottoposto alla Bolkestein, e il commercio su area pubblica sì?".

"Tra il maggio 2017 e il 2020 scadranno tutte le licenze se non verrà fatto qualcosa in merito, se la proposta del M5S, depositata alla Camera, non verrà approvata - ha proseguito Coia - Noi chiediamo lo stralcio del commercio su area pubblica dalla Bolkestein, e chiediamo lo stralcio dalla 59, e soprattutto ci teniamo a far capire a chi sta orchestrando a volte anche i mezzi di comunicazione, che questa categoria non riguarda solo i posteggi isolati, le rotazioni, ma anche i mercati rionali, le edicole, i fiorai. Non si sacrificano 10.000 operatori per combatterne poche centinaia, o poche decine".

"Cosa ha fatto il Comune di Roma nelle amministrazioni precedenti per prepararsi a questo tsunami che ci investirà nei prossimi mesi se la proposta M5S in Parlamento non andrà in porto? - ha aggiunto - Nulla, non ha avviato nulla. Insediatici a luglio, abbiamo trovato questa situazione. Comunque procederemo a un censimento dei posteggi, una buona pratica, che dev'essere fatta, a prescindere dall'applicazione o meno di questa direttiva".

"Chiediamo alla nostra sindaca di farsi promotrice di questa causa che investe decine di migliaia di persone, gli operatori e le loro famiglie, e una proroga perché Roma non è pronta e chiediamo l'attenzione del Parlamento a quella che potrebbe essere una modifica che porta beneficio alla città - aggiunge - Il commercio su area pubblica non dev'essere messo nelle mani delle spa, perché la legge 59 fa entrare le società di capitale ma anche le spa, mette in concorrenza il grande, il medio e il piccolo".

"Per noi però - evidenzia - questo tipo di commercio è per la piccola, piccolissima impresa, per gli operatori che vogliono costruire imprese al dettaglio. Questo lo andremo a declinare nella nostra proposta di modifica della delibera 35. Ci sono tante cose della 35 che non vanno e vanno riviste. Lo faremo concertando con le associazioni, abbiamo già detto in commissione che siamo favorevoli all'istituzione dell'osservatorio del commercio, alla creazione delle consulte dei Municipi, in un processo che vogliamo sia partecipato, non imposto".

"Il commercio su area pubblica non dev'essere territorio di lotta tra spa e medie imprese, questo si risolverebbe inevitabilmente con una sconfitta dei singoli operatori, che cercano nel settore una fonte di reddito in un momento economico di grave difficoltà. Questi sono quelli che vogliamo tutelare e combatteremo sempre per i loro diritti".

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