Il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta del presidente del Consiglio Matteo Renzi di nominare Vasco Errani commissario straordinario del governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso.
"Il primo impegno sarà trasparenza, regole e controlli, costruendo un sistema chiaro, leggibile e meno burocratico possibile - ha detto Errani durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Farò un lavoro di squadra, non prenderò mai una decisione da solo" ha sottolineato il neo commissario, spiegando che lavorerà "sul territorio, il commissario sarà lì".
"Se fossi stato nominato commissario alla ricostruzione per ripianare i malumori interni al Pd, non avrei mai accettato l'incarico - ha aggiunto Errani - credo che chi mi conosce lo sa. La dialettica tra minoranza Pd e maggioranza Pd non c'entra nulla. Io ora non sono un uomo del Pd, ma sono un uomo delle istituzioni". Così Vasco Errani, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi.
"So cos'è un terremoto - ha rimarcato - e chi conosce questi eventi sa che viene prima la credibilità di chi vive quel problema e quelli delle persone che hanno vissuto" un sisma. "Non assumerò posizioni politiche - ha chiosato - finché rivestirò il ruolo da commissario, starò lontanissimo dalle polemiche, non mi farò coinvolgere: pagherò un prezzo, pazienza. Quel che mi preme è rispondere alle istituzioni. Chi mi conosce sa che questa è la pura verità".
"La risposta di Errani - gli ha fatto eco il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti - è anche la risposta del governo".
"Non ho la bacchetta magica - ha evidenziato poi il neo commissario - qui non si fanno miracoli. Il governo ha già dato le linee guida: preservare l'identità di quei territori e ridare qualità a quel sistema. Questa è la mia missione, la unica ed esclusiva mia missione è tenere presente che tutte le decisioni che prenderemo dovranno essere prese in piena sintonia col sistema istituzionale".
"Sono pronto a ragionare e lavorare con tutte le componenti politiche - ha chiarito l'ex governatore - mi va bene che si faccia polemica su di me, ma in Emilia Romagna il terremoto è stato gestito e i primi protagonisti sono stati i cittadini. È giusto avere rispetto per loro. Se ci sono state infiltrazioni nella ricostruzione, è bene che si denuncino".
"Il primo atto che farò nei prossimi giorni, dopo aver preso contatto con i sindaci dei paesi coinvolti - ha spiegato Errani - è costituire un luogo istituzionale dove discutere le scelte per la ricostruzione", una struttura "leggera che definiremo con le Regioni e i territori coinvolti", con grande "accuratezza nella spesa e trasparenza nelle decisioni". Il neo commissarrio ha detto che partirà subito "dai comuni del Lazio e le Marche, poi domani l'Umbria e l'Abruzzo".
Riferendo direttamente al premier, Errani opererà il coordinamento con le amministrazioni statali, in raccordo con i presidenti delle Regioni interessate dal sisma e con i sindaci, nonché in stretto contatto con l’Autorità nazionale anticorruzione, per definire piani, programmi e risorse necessarie a ricostruire edifici pubblici e privati ed infrastrutture.
Errani, sottolinea una nota di Palazzo Chigi, "ha alle spalle un’esperienza maturata quale commissario delegato per l’attuazione degli interventi sui territori emiliani colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012: un compito non facile che ha assolto con sensibilità, esperienza e grande correttezza".
Insomma, nonostante le polemiche sollevate da M5S e dal leader della Lega Matteo Salvini, i pronostici sono stati confermati e il governo ha scelto di affidare proprio all'ex governatore dell'Emilia Romagna, che già fu alle prese con il sisma del 2012 nella pianura padana, la rinascita nelle zone terremotate del Centro Italia. Quello di Errani è un ritorno da protagonista sulla scena pubblica, dopo due anni trascorsi lontano dai riflettori per la vicenda 'Terremerse' che lo portò alle dimissioni da governatore.