Il giorno dopo i risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative, Pd alla resa dei conti con la minoranza dem che, alla luce dell'esito del voto, chiede al presidente del Consiglio Matteo Renzi un immediato cambio di rotta. "La sconfitta è stata severa e merita risposte chiare", scrive Gianni Cuperlo su Facebook.
"Penso serva una correzione seria della rotta - sottolinea - che per me significa una svolta culturale, politica, dell'identità di un centrosinistra di governo. A Milano abbiamo vinto (con fatica, ma abbiamo vinto) perché in quella città attorno alle primarie e alla candidatura di Sala si è aggregata la sinistra, dentro e fuori il Pd".
"È giusto - osserva - avere convocato la direzione del Pd per i prossimi giorni. Mi auguro che si affronti una discussione pacata nei toni ma seria nel merito. Qui nessuno può rivendicare quella frase abbastanza odiosa 'lo avevo detto'. Qui si tratta di rimboccarsi le maniche e di mettere in sicurezza il principale partito della Sinistra e le prospettive di un governo progressista per il futuro dell'Italia", conclude.
Invoca un cambio di rotta anche il deputato della sinistra Pd Roberto Speranza. "Il Pd - dichiara al 'Corriere tv' - rischia di essere il partito del capo qui a Roma e poi una sommatoria di comitati elettorali sul territorio, un Pd megafono di palazzo Chigi, che non riesce a essere fino in fondo un grande partito capace di parlare alla società. Non gioco questo argomento contro la leadership, l'ho detto 3-4 mesi fa 'attenzione questo meccanismo non funziona'. Il doppio incarico segretario-premier non funziona".
Tuttavia Speranza non chiede apertamente un passo indietro di Renzi dalla guida del partito. "E' una valutazione che deve fare Renzi. Ripeto: il doppio incarico non fa bene al Pd e oggi - osserva il deputato della sinistra dem - è il momento di cambiare rotta. Il segnale che si ci è arrivato elettori è fortissimo e richiede una risposta politica e la risposta politica deve essere un cambio di rotta".
"Ha pesato o no la legge sulla buona scuola che ha portato in piazza 600.000 persone contro il Pd? Ci lamentiamo del non volto delle periferie - domanda ancora Speranza - ma se tu togli la tassa sulla prima casa anche a un miliardario, che messaggio dai a uno che ha una casetta in periferia? Cambiare rotta sulle politiche ma anche "riorganizzare un partito sfilacciato, pieno di commissariamenti e quindi non più credibile nella sua missione nazionale".
"Si dica che l'esperienza con Verdini è chiusa - sottolinea - e che vogliamo ricostruire il centrosinistra". "Cosa c'entra con noi? Ha contribuito a portare l'Italia nel baratro prima del governo Monti e ora ce lo troviamo in casa. E' stato un errore madornale", conclude l'esponente di Sinistra dem.
Matteo Orfini in un lungo post su Facebook scrive: "Dopo un risultato come quello di Roma credo che solo una cosa non si possa fare: discutere per finta. Abbiamo il dovere della sincerità. Che significa riconoscere gli errori, ma anche ricostruire i fatti con precisione per evitare di sbagliare ancora". Giachetti "ha detto che la sconfitta è solo sua. Non è vero. Insieme abbiamo combattuto, abbiamo raggiunto un ballottaggio non scontato. E abbiamo perso, di tanto. Ma - conclude Orfini - l'abbiamo giocata fino all'ultimo minuto".
Il Pd ha preso atto con una nota della sconfitta. "I ballottaggi - si legge nel comunicato a commento dei dati delle amministrative - segnano per i candidati del Pd una sconfitta netta senza attenuanti a Torino e Roma contro le candidate del M5S e una vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle Destre".
"Il quadro nazionale" che emerge dal voto amministrativo "è molto articolato. Perdiamo alcuni Comuni dove abbiamo governato a lungo e vinciamo in altri Comuni dove da vent’anni la destra era maggioranza. La Lombardia, per esempio, vede per la prima volta tutti i Comuni capoluogo ormai a guida Pd. Vinciamo da Varese a Caserta, in zone per noi difficili. Ma resta l'amaro in bocca per alcune sconfitte molto dure, da Novara a Trieste", spiega ancora il Pd.
Per il Partito democratico è "evidente il dato frastagliato del voto territoriale, dato che contiene peraltro anche alcune indicazioni nazionali su cui la Direzione nazionale del Pd rifletterà il prossimo venerdì 24 giugno, a partire dalle 15".
Renzi ammette la sconfitta, il Pd anticipa la Direzione