Il voto di domenica ha "confermato cose che diciamo da mesi. Bastava andare in giro, parlare con la gente... Ma non dico nulla fino ai ballottaggi. Serve un po' di serietà". A dirlo è Pier Luigi Bersani parlando con i cronisti alla Camera.
"Sapete quanto avrei voglia di parlare, vi terrei qui due ore - scherza - ma fino ai ballottaggi si lavora e non si parla. Serve un po' di serietà. Io faccio quello che serve alla ditta, quella vera. Perché la ditta è il Pd e l'Ulivo, non c'è Pd e un'altra cosa...", dice Bersani alludendo ad altre formule rispetto a quella dell'Ulivo e del centrosinistra.
Farà altre iniziative con i candidati? "Stiamo organizzando. Io vado sempre dove mi chiamano". Bersani non si sbilancia sui ballottaggi. Solo un accenno alla partita a Bologna. "A Bologna bisogna essere solidi, stare tranquilli. Sono fiducioso".
Bersani alla Camera si è poi fermato a parlare con colleghi del Pd e non solo. L'ex-segretario ha chiacchierato a lungo anche con Alfredo D'Attorre e Stefano Fassina. Si ricuce a sinistra in vista dei ballottaggi? Chiedono i cronisti. "C'è un segretario del Pd mi pare...", si limita a rispondere. Quanto a Fassina aggiunge: "Quando parliamo tra di noi non parliamo sempre di politica, ci sono anche i rapporti personali. Fassina è un peluche...". E Verdini? "Un po' meno peluche".