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"Per ddl Cirinnà checche con crisi isteriche", bufera su Formigoni, lui si difende: frainteso

Roberto Formigoni
Roberto Formigoni
07 febbraio 2016 | 11.48
LETTURA: 3 minuti

Bufera sui social (e non solo) per il tweet omofobo di Roberto Formigoni, che ieri sera ha parlato di 'checche varie' che 'stanno avendo crisi isteriche per l'eventuale stop al ddl Cirinnà.

Commenti. Questa mattina, sui social, è arrivata la replica del deputato del Pd, Ivan Scalfarotto. "@r_formigoni isterico è questo tuo tweet", scrive l'esponente dem. "@r_formigoni Che linguaggio elegante! Come le sue camicie", si legge in una altro tweet di un utente. "A una certa età chi scopa ancora da una noia bestia!", sottolinea un tweet. "@billa_silvia Ci mancava aggiungesse pervertiti e pedofili", dice ancora un altro utente.

Tante le accuse di volgarità e pochezza per l'ex governatore della Lombardia: "Volgare individuo", "onestamente imbarazzante e triste", "@r_formigoni tweet indecente, da vergognarsi. Punto". "@r_formigoni quanta omofobia interiorizzata! Ok che se passa la #cirinna nn avrai più scuse per nn accettarti ma almeno un po' di contegno!".

"Robè, vai a zappare e dattela sui coglioni ché mi pare tu stia proprio esagerando. Coglionazzo", lo nivita un altro utente, mentre tanti parlano di doppia morale.: "@r_formigoni “eh no, sai… non c’è la legge…” e si salva dall’impegno a vita", oppure: "@r_formigoni ha paura che se passa la legge il coinquilino “lo incastra”.

Replica di Formigoni. “Accetto di essere criticato, non di essere distorto, stravolto, strumentalizzato. Nel mio tweet di ieri sera non ho insultato nessuno, mi sono limitato a constatare che alcune persone gay, lesbiche ecc….stanno avendo crisi isteriche. Il testo è inequivocabile, si tratta di alcune specifiche persone (a me note) e non di una annotazione generale rivolta a 'erga omnes'", dice il senatore Ncd questo pomeriggio. "Del resto - prosegue - la lingua italiana è precisa: in italiano, l’assenza dell’articolo determinativo indica chiaramente che si tratta di casi specifici. Se avessi voluto offendere un intera categoria di persone avrei usato l’articolo determinativo: i gay, le lesbiche ecc… Così non ho fatto, accetto di essere criticato, non distorto".

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