Il Consiglio dei ministri, spiegano fonti di governo, ha approvato i due decreti legislativi sul 'pacchetto' depenalizzazioni che, tra l'altro, riguardano la violazione dell'autorizzazione all'uso terapeutico della cannabis e la guida senza patente.
"Il Consiglio dei ministri - riferisce una nota di Palazzo Chigi - su proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo recante disposizione in materia di depenalizzazione a norma dell'articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67. L'obiettivo della riforma - si spiega - è quello di trasformare alcuni reati in illeciti amministrativi, anche per deflazionare il sistema penale, sostanziale e processuale, e per rendere più effettiva la sanzione".
Infatti, "si ritiene che rispetto a tali illeciti abbia più forza di prevenzione, generale e speciale, una sanzione certa in tempi rapidi che la minaccia di un processo penale che per il particolare carattere dell'illecito e per i tempi stessi che scandiscono il procedimento penale rischia di causare la mancata sanzione. Lo schema del decreto riprende le proposte della commissione ministeriale presieduta da Francesco Palazzo e si articola in interventi sia sul codice penale che sulle leggi speciali".
Quindi, "sono depenalizzati tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda previsti al di fuori del codice penale e una serie di reati presenti invece nel codice penale. Rimangono dentro il sistema penale ed esclusi dal provvedimento - spiega la nota del Cdm - i reati che pur prevedendo la sola pena della multa o dell'ammenda attengono alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambiente territorio e paesaggio, sicurezza pubblica, giochi d'azzardo e scommesse, armi, elezioni e finanziamento ai partiti".
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della presentazione di un progetto con l'Aifa a Roma, chiarisce che "non c'è nessuna depenalizzazione della cannabis, abbiamo già autorizzato la produzione a uso terapeutico, l'ho fatto io lo scorso anno, mentre in questo Consiglio dei ministri si sono soltanto depenalizzate alcune prescrizioni, nel senso che l'impianto che produce la cannabis (come l'Istituto farmaceutico militare) a titolo terapeutico ha un processo autorizzatorio. Se ci sono delle violazioni, alla prima scatta un'ammenda amministrativa molto pesante, e se non si ripristina la corretta procedura viene revocata l'autorizzazione".
"Da qui a parlare di depenalizzazione - ha aggiunto - penso ci sia un doppio salto mortale con avvitamento. Forse era un desiderata di alcuni. Come sapete la mia posizione generale sulla depenalizzazione della droghe è contraria, ma qui stiamo parlando di altro. Di procedure in impianti autorizzati per legge in cui ci sono questioni tecniche - precisa - che hanno una procedura interna e l'aspetto penale sarebbe stato anche d'intralcio".
Per Lorenzin, "meglio essere rigorosi subito e far pagare un'ammenda pesante e se non viene ripristinata la corretta procedura l'autorizzazione viene revocata e l'impianto chiuso. Tra l'altro, gli impianti sono pochissimi e pubblici, con una grande sorveglianza su questa linea di produzione".