"E' strabiliante che in Europa qualcuno abbia pensato di aprire una procedura di infrazione perché non tutti quelli che abbiamo salvato in mare sono stati identificati con le impronte". Lo ha detto Matteo Renzi nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue di domani e venerdì a Bruxelles. "Non tutte le persone arrivate in Germania ad agosto sono state identificate e allora la Merkel disse, viene prima la solidarietà e poi la burocrazia. Ma quello che vale per la Germania non vale per l'Italia - ha spiegato il premier- Ma noi non replichiamo ma chiediamo: cara Europa qual è tuo ruolo, affermare linee di indirizzo burocratiche o risolvere i problemi?". Renzi ha sottolineato: "Noi pensiamo che bisogna identificare tutti, e come mi ha detto il ministro dell'Interno siamo sostanzialmente al 100pc della identificazione, ma vogliamo fare un passo in più".
"L'Italia non si tira indietro di fronte alle responsabilità. E' presente, forte, solidale. Non annuncia interventi militari bombardando a desta e a manca semplicemente perché ha bisogno di apparire più forte. Non abbiamo un problema di autostima, abbiamo un problema di andare a risolvere le questioni vere", ha aggiunto a proposito dell'impegno internazionale dell'Italia. "Dobbiamo avere il coraggio di dire che sicurezza, diplomazia e azione militare devono avere a livello continentale le stesse caratteristiche che hanno per noi in Italia".
Bacchettata a Brunetta che lo interrompe - Nel corso delle comunicazioni del premier sul Consiglio Ue, il capogruppo di Fi ha interrotto Renzi mentre parlava dal bonus cultura ai 18enni: "Chi sostiene che sia una mancia elettorale ignora che non ci sono elezioni e che i 18enni non si fanno lavare il cervello con un piccolo bonus". Poi, il premier ha replicato a Brunetta: "Caro ex ministro della Funzione pubblica che ha pensato di interrompere un dibattito, non si rende conto che su questi temi bisognerebbe avere la pazienza di ascoltare".
"Signor presidente del Consiglio, la sua narrazione si sta rivelando, giorno dopo giorno, sempre più incredibile, vuota, imbarazzante", ha replicato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo in Aula. "Oggi la sua relazione appare contraddittoria, retorica, insopportabile, omissiva. È tale il suo rispetto per il Parlamento che abbiamo appreso dei 450 militari italiani a Mosul da 'Porta a Porta' ieri sera e non in Parlamento. Si rende conto di tutto questo? Lei - ha insistito l'azzurro - ieri sera a 'Porta a Porta' ha dato la notizia dei 450 italiani a Mosul senza averne informato prima il Parlamento e non ha detto una parola sulla vicenda dei nostri marò, che è ancora tragicamente aperta.
Parole a cui non fa mancare una replica lo stesso premier: "Mi aspettavo che sulla politica estera si potesse discutere, e invece...", ha premesso Renzi che ha risposto punto per punto al capogruppo di Forza Italia. "Andiamo in Iraq non da ora, perché i carabinieri e i soldati ci sono da tempo e se lei dice che ora andiamo per tutelare una azienda sta offendendo l'idea di politica estera del Paese", ha spiegato il premier a proposito della nuova missione a Mosul. "Se poi utilizza il suo intervento per sostenere che tutto quello che facciamo è una mancia indecente, mi costringe a richiamare la storia parlamentare: voi avete fatto un decreto per bloccare i contratti delle forze di sicurezza. Come si fa a venire a prendere in giro il Parlamento? Noi abbiamo sbloccato quello che avete bloccato voi", ha detto il premier.