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Mattarella: "Expo vetrina mondiale, straordinaria opportunità per l'Italia"

Il capo dello Stato interviene dal Quirinale per la festa del lavoro

Mattarella:
01 maggio 2015 | 12.41
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"Oggi comincia l'Expo di Milano. Sarà una vetrina mondiale. Per il nostro paese rappresenta una straordinaria opportunità". Così il Presidente Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale per le celebrazioni della festa del lavoro.

"Siamo al centro di un confronto globale - ha sottolineato il capo dello Stato - le nostre imprese, la nostra ricerca, la nostra capacità organizzativa saranno sfidate e, sono certo, tutto il Paese ne trarrà beneficio".

Festa del lavoro - Sul lavoro, ha ricordato Mattarella ''si fonda la nostra Repubblica. Tuttavia, proprio mentre affermiamo questo principio, avvertiamo come una ferita lacerante nel corpo sociale, e nello stesso tessuto democratico, la cifra così alta di nostri concittadini che non trovano occupazione, che sono stati espulsi dal processo produttivo, che lavorano saltuariamente E nella precarietà, non riuscendo a vivere con serenità con i propri familiari".

"Uno dei fattori più importanti di modernizzazione - sottolinea il Presidente nel suo intervento al Quirinale - è la crescita dell'occupazione femminile, unita al superamento di tutte le discriminazioni che ancora impediscono una piena parità sul piano dei salari, delle opportunità di lavoro, dell'accesso alle funzioni direttive". "Tanta strada è stata fatta", riconosce il Presidente. "Tuttavia, il livello di occupazione femminile del nostro paese non può certo soddisfarci: meno di una donna su due ha un lavoro, e il 46,7% registrato dall'Istat ci colloca al penultimo posto nell'Unione Europea. Anche questa è una priorità nazionale. La penalizzazione del lavoro femminile è condizione di arretratezza. Toglie risorse e qualità alle imprese. L'incremento del lavoro delle donne, peraltro, favorire non solo la crescita del Pil, ma anche la riduzione della povertà, perché sarebbe un volano di molteplici attività nei servizi".

"Non è neppure vero - rimarca Mattarella- che più lavoro alle donne provochi problemi alle famiglie e minore natalità. I dati dimostrano esattamente il contrario: dove cresce l'occupazione femminile aumenta la natalità e c'è un incremento dei servizi". Per questo, "le istituzioni pubbliche devono fare la loro parte per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli familiari, di cura e di assistenza alle persone non autosufficienti".

Il capo dello Stato si è soffermato anche sulle tante lettere che riceve e che confermano un quadro drammatico. "padri, madri, persino Nanni, non chiedono nulla per se stessi. "Non lamentano - afferma - i forti sacrifici a cui si sottopongono per aiutare economicamente figli e nipoti. Chiedono speranze e futuro per i loro ragazzi. È un appello, insieme angosciato e dignitoso, che non possiamo lasciare senza risposta".

"Ci sono ancora egoismi e difese corporative che frenano le nostre potenzialità e aggravano le iniquità. Non possiamo accettare che una parte dell'Italia sia tagliata fuori, abbandonata, considerata, ormai, ai margini dei progetti di sviluppo", ha concluso il capo dello Stato.

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