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L.elettorale: al via in aula Camera esame Italicum

Pregiudiziali da Sel, Lega e M5S. Boldrini: "Saranno esaminate e poste in votazione prima di passare all'esame degli articoli". Bindi: "Fiducia pericolo per democrazia". Il premier: "La prima regola della democrazia è rispettare, tutti insieme, la regola del consenso interno". Speranza a Renzi: "La fiducia sarebbe una violenza al Parlamento". Italia unica imbavagliata, flash mob contro l'Italicum (Video)

Maria Elena Boschi (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Maria Elena Boschi (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
27 aprile 2015 | 11.21
LETTURA: 3 minuti

Alla Camera la discussione generale sull'Italicum . Tre le pregiudiziali di costituzionalità e due di merito, che sono state presentate da Sel, Lega e Movimento 5 Stelle. Pregiudiziali che, ha spiegato la presidente della Camera Laura Boldrini, "non essendo state preannunciate in Conferenza dei capigruppo saranno esaminate e poste in votazione prima di passare all'esame degli articoli".

"Il premio di maggioranza non è sproporzionato, perché attribuisce al massimo il 55% dei seggi", ha detto in sede di replica alla Camera dopo gli interventi sulla legge elettorale la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, secondo cui quello dell'Italicum "è un sistema che garantisce una maggiore stabilità alle maggioranze che in qualche modo appoggiano il governo". "Capisco che Forza Italia abbia cambiato idea, ma noi no. La coerenza non è un optional. Questo governo, fin dal primo giorno, ha messo al centro della sua iniziativa politica la riforma della legge elettorale insieme alla riforma del Senato", ha poi sottolineato.

"Se siamo nel campo del preferibile, nel percorso che tiene insieme Italicum e riforme, possiamo manifestare una disponibilità nell'approfondire modifiche sulle riforme nel passaggio al Senato, ma questo non può essere un baratto a livello istituzionale - ha aggiunto la Boschi - Non è un baratto ma una considerazione seria che potrà portare a modifiche sulle Riforme al Senato. Sulla legge elettorale invece siamo a una fase definitiva e decisiva". E cita il poeta portoghese Josè Saramago per richiamare i deputati alle loro responsabilità in tema di riforme: "Noi siamo la memoria che abbiamo e le responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere. E' una delle frasi di Saramago che preferisco. Forse questo è eccessivo ma se come deputati non ci assumiamo le nostre responsabilità non meritiamo di sedere in questo Parlamento", sottolinea la ministra delle Riforme.

Intanto la questione della fiducia sull'Italicum resta in ballo. Venerdì il premier Renzi aveva infatti spiegato che "martedì il governo deciderà se porre la questione di fiducia". Un'ipotesi a cui l'ex capogruppo del Pd Speranza ha replicato: "Sarebbe una violenza al Parlamento".

"Sento parlare di voto di fiducia, come per la legge Acerbo o la legge truffa. Sento addirittura parlare di voto di fiducia sulle pregiudiziali, come su un decreto fiscale dei primi anni Ottanta. Questo è un vulnus terribile nei confronti della vita del Parlamento", ha detto in aula Rosy Bindi aggiungendo: "Siccome in Parlamento le prassi diventano norme rinovellare questa prassi può essere davvero pericoloso per la qualità della democrazia ed il futuro di questo Paese".

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