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In Italia "corruzione ha raggiunto livello intollerabile"

Il ministro della Giustizia alla Camera: "Le inchieste dimostrano che la corruzione ha raggiunto un livello intollerabile, anche per l'intreccio con le organizzazioni di tipo mafioso". Sulla lotta al terrorismo "ineludibile introdurre nuove misure". E sul malfunzionamento della giustizia sottolinea: "E' un macigno sulla strada della crescita"

(Infophoto)
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19 gennaio 2015 | 10.18
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''Le inchieste dimostrano che la corruzione ha raggiunto un livello intollerabile, anche per l'intreccio con le organizzazioni di tipo mafioso''. E' la denuncia del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nella relazione alla Camera sull'amministrazione della giustizia. Questo, ha aggiunto, ''ha effetti devastanti''.

Orlando nel corso del suo intervento ha ripercorso i "mali" della giustizia italiana. "Per molti anni la giustizia - ha detto Orlando - è stato terreno di aspro scontro che ha impedito che fossero avviate le riforme fondamentali'. Tanto più si è discusso, tanto più si è lasciato che la giustizia diventasse uno dei mali cronici del Paese''. ''Spero - ha auspicato - che questa stagione possa dirsi chiusa''.

Il ''malfunzionamento della giustizia - ha ribadito nella sua relazione alla Camera sull'amministrazione della giustizia - rappresenta un macigno sulla strada della crescita'". Per i cittadini è diventata ''il simbolo di un calvario da tenere lontano dalla propria vita, e il Paese ne ha fatto le spese''. ''Al 30 giugno scorso - ha ricordato il ministro - le cause pendenti erano 4.898.745, in calo del 7,6% rispetto all'anno precedente. Per la prima volta dal 2009 il numero è sceso sotto i 5000''.

Orlando ha sottolineato anche come quello del falso in bilancio sia ''un tema cruciale nel contrasto alle più gravi forme di criminalità economica, e mi auguro che il confronto parlamentare possa svilupparsi proficuamente, contribuendo alla ricerca di soluzioni equilibrate ed efficaci''. ''La proposta del Governo, approvata il 29 agosto e che oggi abbiamo trasformato in emendamenti governativi al testo già esistente e in esame in Senato - ha ricordato il ministro - intende considerare le condotte di falsificazione come illecito di pericolo, elevando le pene per garantire la deterrenza della sanzione e l’efficacia delle indagini''.

Un passaggio della relazione è stato dedicato al tema della lotta al terrorismo. ''E' ineludibile - ha spiegato Orlando - introdurre nuove misure''.

Nella relazione alla Camera ha toccato anche il tema delle carceri. I detenuti presenti nei penitenziari italiani ''al 31 dicembre del 2014 erano 53.623 - ha detto il guardasigilli - un numero che si è stabilizzato negli ultimi mesi''. A dicembre del 2013, ha ricordato, ''erano 62.536 e nel momento della condanna da parte dell'Europa 66 mila''. Questi risultati, ha sottolineato Orlando, ''sono stati ottenuti senza il ricorso a misure straordinarie'' come amnistia o indulto.

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