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Giustizia: sui reati non punibili Lega e Fi all'attacco, Pd difende il decreto

Il Pd difende il provvedimento: a decidere sarà comunque il magistrato. E attacca le politiche del centrodestra. Ma Formigoni (Ncd) parla di allarme giustificato. Il ministro: "non è una depenalizzazione"

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Infophoto) - INFOPHOTO
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Infophoto) - INFOPHOTO
02 dicembre 2014 | 18.04
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La giustizia torna a rendere incandescenti i rapporti tra maggioranza e opposizione. Pomo della discordia, il decreto legislativo del Cdm di ieri sera sulla non punibilità di reati di lieve entità. Si va dalla truffa alla bancarotta semplice, dalla violazione di domicilio all'omissione di soccorso, dall'appropriazione indebita all'interruzione di pubblico servizio. A dare fuoco alle polveri è la Lega, prima con Nicola Molteni che parla di decreto salva-ladri, poi con lo stesso segretario Matteo Salvini.

"Pazzesco -scrive il leader del Carroccio su Facebook- il governo Renzi ha depenalizzato alcuni reati 'lievi', per cui niente galera per chi commette furto, danneggiamento, truffa e violenza privata. Con la sinistra al potere, l'Italia diventa il paradiso dei delinquenti. Io non mi rassegno, la Lega farà opposizione totale a questa follia". Il primo in Forza Italia a esprimere contrarietà è il vice presidente del Senato: "Bisognerà esaminare con molta attenzione il provvedimento -dice Maurizio Gasparri- Il diritto penale non può essere piegato a esigenze che i cittadini potrebbero difficilmente comprendere. Un conto è semplificare la gestione delle vicende penali, altro è lasciare impuniti crimini che possono destare allarme sociale".

La replica del ministro della Giustiazia Andrea Orlando è ferma. "Non è una depenalizzazione: il carcere non c'è per questo tipo di reati per cui viene prevista l'archiviazione", precisa nel corso di 'Bianco e Nero' su Rai Radio1, a proposito dell'azione giudiziaria rispetto ai cosiddetti reati irrilevanti. "La Lega nord fa propaganda su questo punto ma sbaglia, perché l'estensione a dismisura dei reati al fianco di una diminuzione dei tempi di prescrizione, su cui il governo vuole intervenire, ha finora prodotto meno sicurezza e meno deterrenza", denuncia il guardasigilli.

Non ci sta Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia: ''A ogni provvedimento sulla giustizia riparte la grancassa leghista sul governo 'salva ladri', ma qui si tratta solo di evitare processi e dispendio di energie e risorse per il classico furto di una mela''. Le accuse sono quindi "infondate, in cattiva fede ed evidentemente strumentali'' anche perché il decreto "è l'attuazione di una delega già approvata dal Parlamento e riguarda reati bagatellari puniti con la sola multa o con una pena inferiore ai 5 anni, reati insomma per i quali la custodia cautelare in carcere è già adesso esclusa. Il vaglio spetterà sempre al pm e al giudice, che terrà ovviamente conto anche delle considerazioni della vittima''.

Scende in campo anche Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia, che chiama in causa le pregresse responsabilità del centrodestra: "L'introduzione di misure di non punibilità per reati di lieve entità non metterà certo a repentaglio la sicurezza dei cittadini, ma potrà consentire al Paese di avere una giustizia più celere ed efficace'', afferma Verini.

''A nessuno -aggiunge- può essere consentito di agitare paure" e che "siano proprio Matteo Salvini e Maurizio Gasparri a muovere paure è francamente paradossale. Al segretario della Lega e al senatore di Forza Italia vorrei ricordare che è con i governi di centro destra, da loro sostenuti, che sono state varate leggi, come la ex Cirielli, che hanno evitato il carcere a chi aveva compiuto gravi reati ai danni della società''.

Mentre il procuratore capo di Torino Armando Spataro accoglie "con grande favore" il provvedimento anche come "intelligente strumento di deflazione dei carichi di lavoro gravanti sulle Procure e sugli organi giudicanti penali", dall'interno della maggioranza Roberto Formigoni (Ncd), invita "il governo, e soprattutto il ministro Orlando, a chiarire già dalle prossime ore, con grande attenzione e con dovizia di particolari, il provvedimento riguardante l'archiviazione dei 'fatti di particolare lievità' assunto ieri dal Consiglio dei ministri. C'è molto allarme, giustificato. È diffuso in tutta Italia, per il ripetersi di episodi di criminalità e in special modo per l'intrusione nelle abitazioni private".

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