L’elenco degli impegni da assolvere da parte dell’esecutivo è lungo, ma lo stesso presidente del Consiglio ha stilato un preciso ‘timing’ da rispettare per le prossime settimane. Si parte dal primo Cdm del mese, dopo il G7. Occhio sul Parlamento, tra nuovo assetto istituzionale e Italicum. Da risolvere anche la questione Tasi e i poteri di Cantone
Il cronoprogramma di Matteo Renzi, dopo il voto delle elezioni europee e amministrative, resta oggi più di ieri il punto di riferimento dell’azione di governo. Lo stesso premier negli ultimi giorni ha confermato le tappe del cammino impostato già al momento del suo insediamento, insistendo con ancora maggiore determinazione sull’esigenza di fare in fretta e così rispettare tutti gli impegni presi con gli italiani.
La settimana che si è appena chiusa non ha visto la riunione del Consiglio dei ministri, uno ‘stop’ in parte prevedibile visto il periodo elettorale e considerato che un Cdm si era comunque tenuto nella settimana precedente alla domenica in cui si è votato per europee e amministrative. Lo stesso Renzi ha però chiarito che il mese di giugno sarà “cruciale” per l’azione di governo, e benché il premier sarà impegnato mercoledì e giovedì a Bruxelles per il G7 il Cdm dovrebbe tornare a riunirsi regolarmente nella settimana che sta per aprirsi.
L’elenco degli impegni da assolvere da parte dell’esecutivo è lungo, ma lo stesso Renzi ha stilato un preciso ‘timing’ da rispettare per le prossime settimane. Un campo fondamentale in cui l’azione del governo gioca una partita decisiva è però quello parlamentare, visto che alcune tra le riforme più importanti sono già in discussione tra Camera e Senato. Così, determinante è il passagio a palazzo Madama del provvedimento sulle riforme istituzionali, quello che disegna il nuovo Senato, abolisce il Cnel e riforma il Titolo V della Costituzione. Renzi ha parlato di un via libera “rapidamente” e prima delle elezioni aveva parlato esplicitamente di un sì entro il 10 giugno. Poi c’è il tema Italicum. Secondo Renzi la nuova legge elettorale, già licenziata dalla Camera e ora a palazzo Madama, deve essere approvata “entro l’estate”. Si tratta, in questi ultimi due casi, di un test impegnativo per la maggioranza in Parlamento dopo le ultime uscite in cui non erano mancata la ‘suspance’ nelle votazioni.
Ancora il Senato è al centro delle attenzioni del governo visto che è lì che si sta esaminando il Dl Irpef, quello degli 80 euro in busta paga. Un provvedimento chiave che potrebbe anche assumere contorni più importanti se si deciderà di inserire tra i vati emendamenti quello sulla Tasi. Il rinvio della tassa comunale è frutto di un accordo con l’Anci ma deve essere concretizzato e si era anche parlato dell’ipotesi di un decreto. La partita dovrebbe essere comunque chiusa entro la metà di giugno. Tornando ai provvedimenti del governo, già pronto per essere approvato è il Dl ambiente/agricoltura che, tra l’altro, prevede nuove disposizioni sul consumo del suolo. Così come da tempo si parla di un altro provvedimento per definire i poteri del neo commissario contro la corruzione Raffaele Cantone in chiave Expo 2015. Altro impegno da rispettare per il governo è quello della definizione della delega fiscale ricevuta dal Parlamento.
Sui decreti di attuazione si sta lavorando da tempo e sembravano anche pronti per un via libera in tempi brevi. Lo stesso Renzi ne ha parlato negli ultimi giorni senza però fornire date precise. La riforma fiscale è molto complessa e articolata, si parla di riforma delle commissioni censuarie finalizzata al nuovo catasto, riforma delle accise sul tabacco, contrasto all’evasione, nuovo sistema delle detrazioni tra le varie cose. Con il circoletto rosso nell’agenda Renzi è segnata la data del 13 giugno quando ci sarà il via libera alla riforma della Pubblica amministrazione. Il ministro Marianna Madia ha aggiornato periodicamente in queste settimane il premier sulla consultazione avviata via Internet e l’unico dubbio, per ammissione dello stesso Renzi, è se la riforma verrà concretizzata in “uno o due provvedimenti”. Una delle novità è quella annunciata sempre dal presidente del Consiglio di un provvedimento sulla competitività, quindi incentrato sulle semplificazioni burocratiche, in calendario per il 20 giugno. Tema particolarmente ‘caldo’, poi, è quello della riforma della giustizia. “Il ministro Orlando si accinge a presentare al governo nel mese di giugno” il provvedimento, ha assicurato Renzi. E se il lavoro, con il Dl Poletti già approvato e il Ddl delega su cui il governo ha intenzione di accelerare, è per il premier “la madre di tutte le battaglie”, il 27 giugno è la data da segnare per la riforma del Terzo settore lanciata da Renzi via Internet e sottoposta a consultazione.