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Accordo su cessate il fuoco a Tripoli

Foto di repertorio (Afp) - AFP
Foto di repertorio (Afp) - AFP
05 settembre 2018 | 07.28
LETTURA: 3 minuti

Dopo una settimana di combattimenti, in cui hanno perso la vita almeno 50 persone tra cui civili, a Tripoli è stato trovato un accordo per il cessate il fuoco. Accordo che è stato "raggiunto" sotto l'egida dell'inviato dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé. L'intesa ha come obiettivi "mettere fine a tutte le ostilità, proteggere i civili, salvaguardare la proprietà pubblica e privata". E dovrebbe anche garantire la riapertura dell'aeroporto Mitiga di Tripoli e "tutte le strade dentro e fuori la capitale", ha dichiarato la Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil).

Gli scontri erano iniziati nel sud di Tripoli il 27 agosto. Secondo i dati del Governo di Accordo nazionale (Gna) sostenuto dall'Onu, circa 1.825 famiglie hanno abbandonato le loro case per spostarsi in altre zone della capitale o in altre città. A firmare l'accordo sono stati i rappresentanti della Gna, dai comandanti militari e dai leader dei gruppi armati di Tripoli e dintorni.

Soddisfatto i ministro degli Affari esteri Moavero Milanesi il quale ha parlato più volte con Ghassan Salamé e con il quale si è congratulato per gli sforzi profusi e la determinazione mostrata. Si tratta di un accordo importante e significativo. Il fermo auspicio e l'impegno dell'azione diplomatica del ministro e della Farnesina, nei confronti di tutte le parti in causa, è che a questo primo annuncio faccia immediatamente seguito un'effettiva cessazione definitiva delle ostilità e l'efficace applicazione dell'intesa raggiunta, soprattutto per porre fine alle sofferenze della popolazione civile. L'obiettivo concreto del governo italiano resta di aiutare quanto più possibile a ristabilire una situazione che consenta alla Libia di proseguire in una positiva evoluzione politica, sotto l'impulso delle Nazioni Unite.

Contemporaneamente a Palazzo Chigi si è svolta una riunione su immigrazione e Libia. Al tavolo, con il premier Conte, si sono seduti il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, la titolare della Difesa, Elisabetta Trenta e quello degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. A quanto si è appreso, all'incontro con i ministri hanno partecipato anche quattro tecnici. "Abbiamo preso atto positivamente dell'impegno dei ministri degli Esteri - assunto a Vienna il 31 agosto scorso- di trovare una soluzione comune per distribuire le persone salvate in mare tra i vari Stati membri", si legge in una nota. "Anche in vista del vertice dei Capi di Stato e di governo del 20 settembre a Salisburgo, la priorità dell'Italia resta quella di ottenere più fondi nel bilancio dell'Unione europea - rispetto a quelli attualmente previsti - per gli interventi di sviluppo socio-economico dei Paesi da cui partono i migranti. L'obiettivo è creare le condizioni per ridurre le partenze". "I governo -si legge nella stessa nota - è soddisfatto per i risultati fin qui ottenuti e l'Italia si sta anche battendo affinché siano resi più efficaci gli accordi bilaterali per il rimpatrio nei Paesi di origine di coloro che non hanno diritto d'asilo. Sono stati inoltre definiti alcuni dettagli sulla Conferenza sulla Libia che si terrà in Italia nel mese di novembre".

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