E' ancora braccio di ferro Italia-Europa sulla nave Diciotti, ormeggiata da lunedì sera al porto di Catania senza che i 177 migranti a bordo possano sbarcare, ma la situazione sembra sbloccarsi per i bambini a bordo. Mentre la Procura di Agrigento, al termine di una ispezione sulla nave, annuncia di valutare l'apertura di un'indagine sull'ipotesi di sequestro di persona e sottolinea che i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare, arrivano le parole del ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini che, in diretta Facebook, dice: "I bambini possono scendere adesso" ma "gli altri no".
"Per gli altri se l'Europa esiste lo dimostri, con il mio permesso non sbarca nessuno - ribadisce -. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio - aggiunge - lo facciano, ma non lo faranno con il mio consenso". Salvini replica anche a Roberto Fico, che ha chiesto oggi di fare sbarcare i migranti a bordo della Diciotti. "Tu - sottolinea - fai il presidente della Camera, io il ministro dell'Interno di un governo che ha un programma ben preciso".
Poi, riguardo alle indagini in corso sul caso, il titolare del Viminale afferma: "La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona. Sono qua, non sono ignoto. Mi chiamo Matteo Salvini, attualmente senatore e ministro dell'Interno con il mandato preciso di difendere i confini di questo paese, di occuparsi della sicurezza. Se bloccare navi - osserva - mi comporta accuse e processi, io ci sono". "Sono stufo - aggiunge - di vedere in giro per le nostre città decine di migliaia di finti profughi che non fanno niente dalla mattina alla sera e che costano agli italiani 5 miliardi di euro". "Basta con il traffico di esseri umani, con il business dell'immigrazione clandestina", conclude Salvini.
LO SBARCO DEI MINORI - Dopo le parole del ministro dell'Interno, la Questura di Catania ha già predisposto l'accoglienza e lo sbarco dei minori. Terminata la raccolta di informazioni da parte della polizia e effettuati i controlli sanitari a cura della Croce Rossa, i bambini a bordo della nave saranno collocati in diverse strutture siciliane.
LE INCHIESTE - Sulla vicenda della Diciotti indagano tre Procure. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo essere salito oggi per una ispezione sulla nave della Guardia costiera, ha dichiarato: "Dobbiamo fare un'attenta valutazione: la politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni, ma queste decisioni non possono cozzare, contrastare con quanto previsto dalla Costituzione Italiana e dal codice penale. L'ipotesi - ha spiegato - di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma. E' in piedi". In merito all'ipotesi di sequestro di persona ha detto che "ci sono valutazioni da fare attentamente sull'ipotesi di privazione della libertà personale e le faremo. E' una situazione di potenziale illegittimità che stiamo ancora valutando". Alla domanda su quando sbarcheranno i migranti, ha risposto: "Non dipende da me. Io ho verificato semplicemente una situazione. Ci sono indagini in corso, sempre contro ignoti". "La situazione a bordo - ha continuato - è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque - ha concluso -, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare".
Oltre a quella di Agrigento, anche la Procura di Catania ha aperto un fascicolo di atti relativi, mentre la Procura per i minorenni di Catania etnea ha inviato oggi una lettera ai ministri dell'Interno e delle Infrastruttura, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione e al Prefetto, con la quale chiede appunto che i minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare dalla Diciotti. Anche la Dda di Palermo ha avviato un'indagine per associazione a delinquere finalizzata al traffico di essere umani. Al centro degli accertamenti dei pm del capoluogo siciliano le testimonianze dei 13 migranti, che nei giorni scorsi sono stati evacuati per motivi sanitari dalla Diciotti prima che la nave facesse rotta verso le coste siciliane.
L'INTERVENTO DI CONTE- Sulla vicenda è intervenuto oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Le Istituzioni europee, che pure su mia sollecitazione avevano accolto l'idea di una 'cabina di regia' utile a gestire le emergenze degli sbarchi, cosa aspettano - ha scritto in un post su Facebook - a intervenire per operare la redistribuzione dei migranti che sono a bordo della nave italiana Diciotti, ancorata nel porto di Catania?". "Ancora una volta - ha aggiunto il premier - l'Italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonata a se stessa. Adesso attendiamo una risposta forte e chiara da parte delle Istituzioni europee e una risposta adeguata dagli altri Paesi europei".
UE - Per la Commissione Europea è "un imperativo umanitario" trovare una "rapida soluzione" alla vicenda, "per permettere di sbarcare alle persone che si trovano a bordo". Lo ha detto una portavoce della commissione Tove Ernest, ribadendo che da domenica scorsa, su richiesta delle autorità italiane, "siamo contattando stati membri per provvedere al coordinamento, al sostegno ed anche dare il nostro contributo ad una rapida soluzione a questa soluzione".
MALTA CONTRO L'ITALIA - Intanto La Valletta replica alle parole di Salvini, secondo cui Malta non avrebbe rispettato i propri impegni riguardo al precedente meccanismo di redistribuzione creato dalle autorità italiane. "Malta ha sempre partecipato ai meccanismi di solidarietà ed è stato il primo Stato membro dell'Ue a rispettare i propri impegni riguardo al meccanismo di solidarietà della Commissione europea verso Italia e Grecia", si legge in un comunicato pubblicato sull'account Twitter del ministro dell'Interno maltese, Michael Farrugia.
Migranti, scontro Saviano-Salvini