Scontri, polemiche, frecciate. E' gelo tra Italia e Francia sulla questione immigrazione dopo il Consiglio europeo che si è concluso ieri a Bruxelles. Il nodo al centro delle più accese discussioni tra il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron sono i centri sorvegliati per migranti in Europa su base volontaria. Il capo dell'Eliseo, dopo l'accordo raggiunto tra i leader Ue, ha subito chiarito ieri mattina che in Francia non saranno creati. "Sono i Paesi di primo arrivo che devono dire se sono candidati ad aprire questi centri", ha sottolineato. Una posizione che ha provocato la reazione stizzita di Conte. Macron "era stanco, lo smentisco", ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Bruxelles, spiegando: "Abbiamo finito tutti tardi, alle cinque". "Nell'articolo 6 - ha poi spiegato richiamando il testo dell'accordo - non si fa riferimento ad un Paese di primo o secondo transito. E non è scritto nell'articolo 12, dove si parla della riforma del regolamento di Dublino, su cui tutti siamo d'accordo, e che - ha ricordato - abbiamo sottoscritto".
Per l'ubicazione dei centri sorvegliati per i migranti "vedremo: qualche Paese informalmente ha già dato la disponibilità, non l'Italia. Vedremo - ha aggiunto -, ovviamente è un po' difficile pensare ai Paesi scandinavi, ma non è escluso nessun Paese, neanche la Francia". "E' inesatto - ha continuato Conte - dire che l'accordo si basa su basi volontarie: è un accordo integrato, come avevamo richiesto, su un nuovo approccio per affrontare il problema". "Ovviamente - ha precisato - non si può imporre a nessuno di creare un centro di accoglienza ed è normale che fosse su base volontaria: o forse volevate un centro di accoglienza coatto?", ha aggiunto il premier con una punta polemica.
Macron ha cercato di smorzare il tono delle polemiche con l'Italia. "Rispetto ogni stato membro - ha sottolineato -, l'Italia non è solo uno dei fondatori dell'Unione europea, gli italiani sono molto legati all'ambizione europea e voglio continuare a lavorare con l'Italia perché gli italiani lo meritano". Con il premier Giuseppe Conte, ha aggiunto Macron, è stato "ritrovato uno spirito" e "abbiamo trovato un accordo sull'immigrazione". "A volte - ha osservato - si fa molto rumore, ma rendo omaggio al presidente del Consiglio che porta sulle spalle questa responsabilità". Il capo dell'Eliseo ha però chiarito che la posizione di Parigi non cambia. "La Francia - ha sottolineato - non essendo un paese di prima accoglienza non avrà centri ma - ha aggiunto - i Paesi che sono quelli di primo arrivo avranno finanziamenti e la solidarietà europea se lo vorranno". Nessun dietrofront insomma da parte di Macron. La distanza tra Italia e Francia al momento sembra incolmabile.