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"Perché mi hai toccato il seno?": l'audio che incastra Weinstein

Harvey Weinstein (Afp)
Harvey Weinstein (Afp)
12 ottobre 2017 | 15.37
LETTURA: 4 minuti

di Federica Mochi

Il copione era sempre lo stesso. L'invito nella stanza d'albergo, la richiesta di un massaggio, qualche carezza, magari un bagno caldo accompagnato dalla promessa di una carriera brillante sul grande schermo. Sono tante le attrici e le collaboratrici che hanno ammesso di essere state molestate per anni da Harvey Weinstein, il mogul di Hollywood finito al centro di uno scandalo sessuale che giorno dopo giorno si arricchisce di nuovi particolari.

Come l'audio registrato dalla modella italo-filippina Ambra Battilana Gutierrez in un albergo di Tribeca e pubblicato dal 'New Yorker'. Era il marzo 2015 quando Ambra accusò il co-fondatore della Miramax di essere stata molestata durante un'audizione. Allora le accuse di Gutierrez, già testimone al processo 'Ruby 2', erano state liquidate da una fonte della major come "un tentativo di ricatto". Harvey Weinstein, sostenevano, "non ha fatto nulla di male".

L'audio pubblicato dal 'New Yorker' però sembra raccontare una versione diversa dei fatti. Nel file si sentono due voci. Una maschile, identificata dalla rivista statunitense come quella di Weinstein e una femminile, che apparterrebbe a Gutierrez. L'audio si apre con la giovane che chiede al magnate cosa abbia intenzione di fare. "Devo farmi la doccia, tu siediti lì e prendi un drink. O acqua" dice lui. "Non bevo - replica la ragazza - posso stare al bar?". Weinstein però non vuole sentire scuse. "No, devi entrare qui, ora". La ragazza dice che no, non vuole assecondare le sue richieste. "Non farò niente con te - prova a rassicurarla il magnate -. Mi stai mettendo in imbarazzo così".

A quel punto la ragazza gli chiede perché le abbia toccato il seno il giorno prima. "Devo conoscerla una persona per essere toccata". Lui si scusa per l'episodio. "Oh, per favore, mi dispiace, vieni qui - dice lui - Lo faccio sempre. Dai, per favore. Stai seduta qui con me. Ti giuro che non farò niente, non mettermi in imbarazzo in questo hotel, mi conoscono, vengo sempre qui". Gutierrez però non è convinta. "Lo so, ma non voglio, non voglio qualcosa che non voglio". "Ehi, ascoltami. Vieni qui. Siediti qui un minuto - incalza Weinstein -. Vai in bagno. Non ti farò niente, non mi vedrai mai più dopo oggi ok? E' tutto. Se non mi metti in imbarazzo in questo hotel dove alloggio...".

"Non ti sto mettendo in imbarazzo, mi sento a disagio" prova a controbattere la modella. "Cammina! - sbotta a quel punto il produttore - Tesoro, non litigare con me in corridoio. Per favore. Non farò niente, te lo giuro sui miei figli. Per favore, vieni qui. Sono un uomo famoso". "Mi sento molto a disagio in questo momento", prosegue la giovane, ma Weinstein non demorde. "Ora entra un minuto - le dice - e poi se vuoi andare via...". "Perché mi hai toccato il seno ieri?" chiede Gutierrez. "In genere lo faccio" replica lui. "Lo fai?". "Sì, ora vieni dentro".

"Io però non sono abituata a farlo" risponde lei. "Non lo farò di nuovo, dai - promette il produttore, dai. Siediti qui. Siediti qui per un minuto, per favore". "No, non voglio" ribatte la ragazza. La discussione va avanti per un po'. "Se adesso fai questo, vai, ciao - dice Weinstein - Non chiamarmi mai più ok? Mi dispiace, è stato bello. Ti prometto che non farò niente".

"Lo so - dice la ragazza - ma ieri per me è stato troppo". E' allora che i produttore tenta l'ultima carta. "Sta arrivando il ragazzo, non ti farò nient'altro - afferma -. Cinque minuti. Non rovinare la tua amicizia con me per cinque minuti". "Lo so, lo so, ma è troppo per me, non posso" spiega la giovane. "Per favore, stai facendo una scenata qui" dice a quel punto Weinstein. Quando la modella dice di volere andare via lui non insiste. "Ok, ciao. Grazie".

All'epoca dei fatti, Gutierrez aveva denunciato la vicenda alla polizia di New York. Dopo aver esaminato la denuncia per abusi sessuali contro Weinstein, il caso era finito sulla scrivania del procuratore distrettuale di Manhattan, scrive il 'Guardian', che decise di non procedere contro il produttore.

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