Modificare la Costituzione per "proteggere tutti dalla violenza delle armi" ed evitare le "tragedie quotidiane" che avvengono negli Stati Uniti. E' quanto propone il regista statunitense Michael Moore a pochi giorni di distanza dalla drammatica sparatoria di Las Vegas in cui hanno perso la vita 59 persone. Il regista di 'Fahrenheit 9/11', in un lungo post su Facebook, suggerisce di abrogare "l'antico e datato secondo emendamento" della Costituzione, "scritto addirittura prima che i proiettili e le revolver fossero inventati", con un nuovo emendamento, il 28esimo, che regolamenterebbe il possesso delle armi negli Stati Uniti introducendo, tra le altre cose, una licenza obbligatoria per utilizzarle.
Tale emendamento, spiega Moore, consentirebbe agli stati di avere "milizie nazionali" per garantire la sicurezza in "situazioni di emergenza", darebbe ai cittadini la possibilità di "usare le armi per lo sport e la caccia" e garantirebbe a tutti "il diritto di essere liberi e protetti dalla violenza delle armi". Questa normativa, prosegue il regista, dovrebbe servire agli stati e al governo federale per "approvare leggi che regolamentino la proprietà delle armi" seguendo alcuni dettami principali, ad esempio il divieto di "tutte le armi automatiche e semi", l'obbligo di "una licenza" per possedere e utilizzare una pistola e il dovere di custodire tutte le armi in un "deposito regolamentato dal governo" perché, commenta Moore, "credere che avere una pistola in casa fornisca protezione è un mito americano".
E ancora, "poiché oltre il 90% della violenza sulle armi è commesso dagli uomini", scrive il regista, "affinché un uomo possa acquistare una pistola, egli deve prima ottenere un permesso dalla moglie attuale, dalla sua più recente ex moglie, o da qualsiasi donna con cui ha attualmente una relazione (se è gay, deve ottenere il permesso dal coniuge / partner maschile)". Inoltre, secondo Moore, nessuna pistola o caricatore dovrebbe contenere "più di sei proiettili", per attivare una pistola il grilletto dovrebbe riconoscere "l'impronta digitale del suo proprietario" e "l'assistenza sanitaria mentale" dovrebbe diventare una "priorità nazionale" in quanto "quasi la metà di tutti i decessi per uso di armi sono suicidi".
"Questi sono alcuni dei regolamenti che possono essere emanati sia per proteggere la società che per non negare ai cacciatori e agli sportivi il loro divertimento - sostiene Moore - Questo è l'approccio sano che soddisfa i bisogni di tutti - tutti, tranne quelli del serial killer, l'assassino di massa, l'ex marito violento, il dipendente scontento o l'adolescente disturbato e vittima di bullismo". "Non elimineremo mai tutti gli omicidi, questo è un fatto che è con noi da quando Caino ha ucciso Abele - prosegue - Ma possiamo entrare nella comunità di nazioni illuminate, dove la violenza delle armi è una circostanza rara piuttosto che la tragedia quotidiana che ora stiamo subendo negli Stati Uniti".
E a "coloro che credono che sarà impossibile farlo" il regista replica con due considerazioni: "il 77% di tutti gli americani non possiede una pistola! - scrive - dunque "tre quarti del paese possono anche decidere di non avere bisogno di un emendamento arcaico che consenta ai contabili in pensione di possedere 47 armi d'assalto. Organizziamo il 77%!"; "Quando il presidente Obama ha cercato di far passare una legislazione semplice e di buon senso sul controllo delle armi dopo il massacro alle elementari di Sandy Hook - prosegue - i sondaggi hanno dimostrato che il 90% del paese lo ha sostenuto ma l'ANR l'ha sconfitto. Organizziamo il 90%!". "Possiamo iniziare con le prossime elezioni di metà semestre - conclude il regista - Lasciate che ogni candidato sappia: se prendi i soldi dell'ANR, noi ti rimuoveremo dall'ufficio. Allora fatelo".