"La Francia aprirà quest'estate degli hotspot in Libia", centri per la valutazione dei richiedenti asilo, ha anticipato il presidente Emmanuel Macron a margine di una visita a un centro di accoglienza per rifugiati a Orleans. "L'Idea è quella di creare hotspot in Libia per evitare alle persone di assumere dei rischi folli quando non hanno alcun titolo per ottenere l'asilo. Andremo a cercare le persone. Conto di farlo a partire da quest'estate", ha aggiunto, precisando che è sua intenzione procedere con o senza l'Europa.
Sulla creazione degli hotspot in Libia, Macron ha riconosciuto che gli altri paesi europei sono "molto reticenti" ma ha mostrato determinazione. "Proveremo a farlo con l'Europa - ha detto - ma la Francia lo farà sicuramente", ha aggiunto. "E' necessario che siano assicurate le condizioni di sicurezza, e oggi non lo sono", ha notato il capo dell'Eliseo, spiegando che "l'obiettivo è quello di assicurare un pre-trattamento delle domande di asilo, piuttosto che lasciare che le persone attraversino il Mediterraneo mettendo a rischio la vita".
"Abbiamo tra 800mila e un milione di persone in Libia, nei campi profughi e in altre strutture il cui trattamento non rispetta minimamente i diritti umani", ha proseguito il presidente, sottolineando la necessità di "stabilizzare la Libia".
Degli hotspot sono stati creati in Italia e Grecia, per tentare di smistare le centinaia di migliaia di arrivi di migranti ma sarebbe la prima volta che questo tipo di centri viene aperto in Libia. Con la chiusura della rotta balcanica e l'accordo con la Turchia, il Mediterraneo centrale è divenuto la principale rotta dei migranti africani per raggiungere le coste europee. Da gennaio 2017 - secondo l'Oim - sono state oltre 100mila le persone che hanno tentato questo viaggio della speranza via mare.
Il presidente francese ha quindi ammonito che "entro la fine dell'anno" non vuole più "persone in strada" perché "la prima battaglia è ospitare tutti in modo dignitoso. Voglio sistemazioni di emergenza per tutti" per "non vedere più uomini e donne nelle strade", ha aggiunto.
"Dobbiamo verificare se e come procedere a questo lavoro di smistamento dei migranti" in Libia come in Niger "prima che mettano a rischio la vita" nella traversata nel Mediteranneo. Così Nathalie Loiseau, ministro incaricato per gli Affari Europei della Repubblica francese, oggi in visita in Italia, parla dell'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron.
Un lavoro che andrà fatto "in raccordo con l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) e l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim) perchè - ha sostenuto Loiseau - la nostra preoccupazione sono le migliaia di persone che perdono la vita attraversando il Mediterraneo. Se ne salvano molti ma tanti muoiono" e bisogna "evitare questo disastro umanitario".
ALFANO - "Non si può anche da parte della Francia andare avanti con battute improvvisate". Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano - a margine della XII Conferenza degli ambasciatori a Milano - in relazione all'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron.
"I campi là vanno gestiti dalle organizzazioni internazionali come l'Unhcr. Non è una materia che si può affrontare con battute improvvisate" conclude Alfano.