Emmanuel Macron ha vinto perché ha mostrato "coraggio politico, non ha ceduto ai populismi ed è stato trasgressivo" nel suo messaggio pro-Europa, con Matteo Renzi condivide un programma comune, ma non lo stile politico, ora "la vera sfida" sono le legislative del mese prossimo, perché "un presidente senza maggioranza non è che un burattino". Poche ore dopo la conquista all'Eliseo, Caterina Avanza, 36 anni, bresciana, l'unica italiana dello staff di Macron, analizza le ragioni del successo del leader di "En Marche" e si prepara al prossimo appuntamento, il voto per il rinnovo dell'Assemblea nazionale.
"Per spiegare la sua vittoria ci sono varie chiavi - dice all'Adnkronos Avanza che, in questi mesi, lavorando nel Dipartimento opinione dello staff ha studiato l'elettorato per capire dove Macron poteva indirizzarsi per pescare voti e con quale messaggio - Sicuramente ha avuto un po' di fortuna, questo bisogna ammetterlo, se si considera il risultato delle primarie a destra e di quelle socialiste, che è stato quello più favorevole a lui. Ma poi c'è stato tanto merito".
Il principale, secondo l'esperta italiana che aveva già lavorato anche per la campagna elettorale di Francois Hollande, è quello di aver avuto "il coraggio politico di non cedere mai al populismo, di parlare in modo franco, di non speculare sulla paura e sulle miserie. Non ha mai detto, meno tasse per tutti, non ha mai fatto promesse demagogiche che allontano i cittadini dalla politica, non ha ceduto alla facilità degli slogan. E' rimasto fedele al suo messaggio e la sua serietà è stata vincente, perché la gente non è stupida".
Il paragone con Matteo Renzi? Seconda Avanza, il programma del presidente eletto francese "è sicuramente simile a quello dell'ex premier, sul jobs act, per esempio, come simile è la loro posizione politica, ispirata ad una socialdemocrazia centrista". Ma le somiglianze finiscono qui, perché Renzi e Macron "hanno uno stile politico diverso, e poi sono diversi i sistemi elettorali ed il sistema politico, con partiti molto forti".
Tra l'altro, sottolinea, mentre il presidente eletto "ha condotto una campagna molto trasgressiva in nome dell'Europa, rimanendo fedele alla propria linea, Renzi, prima del referendum, è scivolato su un terreno populista", con posizioni antieuropee, "e questo secondo me è stato un errore".
Quanto ai rapporti con l'Italia, "che ama molto, per lui Napoli è la città più bella del mondo", secondo Avanza Macron coinvolgerà il nostro Paese, "in quanto membro fondatore, nel suo progetto di rilancio dell'Unione Europea". E poi, il presidente eletto "è molto grato all'Italia per la gestione dei flussi migratori".
Infine, l'esperta del team Macron parla del ruolo di premiere dame che si ritaglierà la moglie del presidente, Brigitte. "Lei è molto presente e lui ha detto più volte di aver bisogno di essere circondato dalla sua famiglia. Io ce la vedo ad avere un ruolo importante, è una donna colta, intelligente, può occuparsi di cultura, istruzione. Sarà lei a decidere cosa fare".