Tutti contro Uber. Centinaia di clienti inferociti si sono scagliati contro l'azienda statunitense per aver fornito passaggi dall'aeroporto JF Kennedy nel giorno del boicottaggio indetto dai tassisti di New York. La mancanza di solidarietà dimostrata dalla compagnia durante la protesta contro l'ordine sull'immigrazione firmato venerdì scorso dal presidente Trump ha spinto numerosi utenti a cancellare l'app di car sharing al 'grido social' di #DeleteUber.
A quel punto la società di San Francisco ha fatto un passo indietro prendendo posizione contro la decisione di Trump. Il co-fondatore e amministratore delegato dell'app Travis Kalanick, in un lungo intervento su Facebook intitolato "Alzatevi in piedi per ciò che è giusto", ha definito "sbagliato e ingiusto" il bando sull'immigrazione e ha spiegato che la compagnia garantirà sostegno economico e legale a tutti i dipendenti Uber che risentiranno della nuova politica governativa.