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Trump: "La tortura funziona? La risposta è assolutamente sì"

(Afp) - AFP
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26 gennaio 2017 | 08.05
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Donald Trump è convinto che "la tortura assolutamente funzioni" nella lotta al terrorismo. E' quanto ha affermato il presidente americano in un'intervista all'Abc news dopo che la stampa americana ha pubblicato una serie di bozze di nuovi ordini esecutivi sulla riapertura delle prigioni segrete della Cia e la ripresa dei cosiddetti metodi di interrogatorio duro, a partire dal famigerato waterboarding.

Trump ha citato il parere di alcuni "alti ufficiali dell'intelligence" che gli avrebbero assicurato che la tortura funziona, ma poi ha aggiunto che a riguardo si affiderà al giudizio del direttore della Cia, Mike Pompeo, e del capo del Pentagono, il generale Mattis.

"Mi affiderò a Pompeo e Mattis e al mio gruppo e se loro non vorranno, va bene, ma se verranno io mi impegnerò a renderlo possibile, voglio che sia fatto tutto nell'ambito di quello che è legalmente possibile", ha detto ancora il presidente. Ma poi non ha esitato a ribadire la sua posizione: "Ho parlato nelle ultime 24 ore con persone ai più alti livelli dell'intelligence ed ho chiesto loro: la tortura funziona? E la risposta è stata assolutamente sì".

Come aveva già fatto più volte durante la campagna elettorale Trump ha giustificato il ricorso a questi metodi puntando il dito contro la brutalità dello Stato Islamico: "Quando tagliano la testa dei nostri e di altri, solo perché sono cristiani in Medio Oriente, quando lo Stato Islamico fa cose di cui nessuno ha sentito dai tempi del Medioevo, cosa dovrei pensare del waterboarding? Per quanto mi riguarda, dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco".

Prima che venisse diffusa l'intervista del presidente, il suo portavoce Sean Spicer aveva detto che il memo sulle prigioni segrete non era "un documento della Casa Bianca", senza però fornire ulteriori commenti.

NATO - La Nato rispetta e rispetterà sempre le leggi internazionali che vietano la tortura. Così il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni di Trump. "Tutte le operazioni della Nato sono sempre condotte in accordo con la legge internazionale, e questo è stato con tutte le nostre operazioni militari da molti anni - ha aggiunto - questa è la politica della Nato e questa rimarrà la politica della Nato".

GALANTINO - "Il terrorismo non si vince con altro terrorismo, perché questo farebbe la tortura: terrorismo" ha commentato il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino. "Davanti alla richiesta di dare un giudizio morale sul ricorso alla tortura, mi sembrerebbe banale qualsiasi risposta - ha premesso Galantino - ma che la tortura possa annullare l'incidenza del terrorismo mi pare davvero molto discutibile. E poi - si chiede - con quale criterio stabiliamo che una persona è sicuramente un terrorista per poi arrivare a torturarla? Al di là della condanna di ogni forma di tortura, serve una politica integrata da parte di tutti i soggetti che sono interessati al fenomeno ma - ripete - non è certo con la tortura che si risolve il problema del terrorismo".

MANCONI - "Non esiste alcuna garanzia che la tortura induca a dire la verità, determina piuttosto affermazioni o imprecise o deformate interamente false". Ne è convinto Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato che - commentando all'Adnkronos, le affermazioni di Trump - ricorda anche gli esiti delle ricerche in materia. "Tutte le ricerche della letteratura scientifica internazionale - spiega - dicono che il ricorso alla tortura altera in maniera profondissima il senso di ciò che, grazie al ricorso a quello strumento, si ritiene di ottenere. Una deformazione tale che in genere trasforma ciò che viene estorto in affermazioni false".

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