Meryl Streep contro Donald Trump. Senza mai pronunciare il nome del presidente eletto americano, l'attrice - insignita a Los Angeles del Golden Globe onorario, intitolato a Cecil B. Demille - ha tenuto un discorso di sei minuti per attaccare con forza il tycoon e la retorica che ha dominato la campagna per la Casa Bianca e difendere l'importanza "dei segmenti più denigrati della società americana in questo momento, Hollywood, gli stranieri e la stampa". Dopo aver citato i nomi di una serie di grandi attori nati o cresciuti all'estero, l'attrice ha ricordato che "Hollywood è piena di outsider e stranieri, se li cacciamo tutti, non avrete nulla da guardare a parte il football e le arti marziali miste, che non è arte".
"Il lavoro di un attore consiste nell'entrare nella vita delle persone diverse da noi e farvi sentire cosa si prova. E quest'anno ci sono state molte, molte interpretazioni forti, che hanno realizzato esattamente questo, un lavoro straordinario e svolto con umanità". Poi l'attrice ha fatto riferimento a una "performance quest'anno" che - ha detto - l'ha "sbalordita" non perché fosse buona, "non c'era niente di buono". E' stato quando "la persona che chiedeva di sedere all'incarico più importante nel nostro paese ha imitato un reporter disabile, qualcuno che supera per privilegi, potere e capacità di replicare".
At tonight's #GoldenGlobes we honor Hollywood legend Meryl Streep with the prestigious Cecil B. Demille Award. pic.twitter.com/dxpeCDNXY6
— Golden Globe Awards (@goldenglobes) 9 gennaio 2017
"Mi ha praticamente spezzato il cuore quando l'ho visto e non riesco a togliermelo dalla testa perché non era un film, era vita vera. Questo istinto di umiliare esternato da un personaggio pubblico...da qualcuno di potente, incide sulla vita di tutti perché è come se autorizzasse altre persone a fare lo stesso". "Quando i potenti usano la loro posizione per maltrattare altre persone, tutti perdiamo". Meryl Streep ha anche usato il suo speech per difendere la stampa, necessaria, ha detto, per chiamare il potere "a rendere conto".
Una "Hillary lover" per il sostegno dato alla campagna di Clinton, è la replica di Trump all'attacco dell'attrice. Contattato telefonicamente dal New York Times, il presidente eletto americano ha detto di non aver sentito il discorso di Meryl Streep e di non aver guardato la cerimonia di consegna dei premi. Ma non ha voluto dare importanza a un atteggiamento di parte della "gente liberale del cinema". Ha replicato invece all'accusa di aver imitato ed essersi preso gioco di un reporter disabile durante un comizio del 2015: "Non ho mai preso in giro nessuno", ha detto.