Il reddito di cittadinanza è realtà, in Finlandia. Il governo di Helsinki ha varato un programma sperimentale che offre un reddito garantito di 560 euro mensili a 2000 citttadini disoccupati. Primo nel suo genere in Europa, l'esperimento finlandese punta a ridurre la povertà, ad aumentare il tasso di occupati e a tagliare le lungaggini burocratiche.
I duemila disoccupati che usufruiranno del reddito base non dovranno fornire giustificazioni sul modo in cui spenderanno i soldi. La somma verrà detratta da altri eventuali sussidi ricevuti. Il salario base verrà però mantenuto anche nel caso in cui il beneficiario trovi un lavoro.
Uno dei principali problemi tra i disoccupati finlandesi, spiega Olli Kangas, dell'agenzia governativa che si occupa del welfare, è il timore che accettando un impiego si possano perdere i sussidi e benefit previsti dall generoso stato sociale. Un disoccupato può attualmente rifiutare un lavoro a basso salario o a tempo determinato.
"Sarà molto interessante vedere come si comporteranno le persone -ha detto Kangas al Guardian- se saranno portate a sperimentare vari tipi di impiego. O se, come sostengono i critici, sapere che otterranno un reddito base senza fare nulla li renderà più pigri". Kangas ha anticipato che l'esperimento in futuro potrebbe essere esteso ad altre categorie di cittadini a basso reddito, ai piccoli imprenditori e ai lavoratori part-time o precari.
Il tasso di disoccupazione in Finlandia, un Paese di 5,5 milioni di abitanti, è circa l'8%, con 213mila persone senza lavoro. L'esperimento del reddito base fa parte delle misure volute dal governo di centro destra del premier Juha Sipila per aumentare l'occupazione. Il reddito medio nel settore privato è di circa 3.500 euro al mese.