"Siria? Annuncio improvvisato, altro che spiraglio di pace"
Se il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi o altri leader di Paesi europei vogliono capire i programmi futuri di Vladimir Putin "guardino il bilancio dello stato russo, un budget di guerra, dominato da spese per la difesa, per la sicurezza, la propaganda", afferma Garry Kasparov, l'ex campione del mondo di scacchi diventato, una volta deciso di ritirarsi nel 2005, oppositore. "Le e previsioni di spesa sono sempre l'indicatore migliore" per anticipare le mosse di una persona, una famiglia o quant'altro.
Un'altra cosa è certa, dice in una intervista all'Adnkronos all'Auditorium di Roma, dove questa sera alle 21 presenterà il libro dal titolo eloquente "L'inverno sta arrivando" (Fandango), è che il presidente russo "vuole distruggere l'Unione europea da cui si sente minacciato, e lo fa con operazioni sotto copertura, con la propaganda". "Se non si fa qualcosa prima, il rischio posto dalla Russia di Putin è destinato ad aumentare ancora. Più rimane al potere, più grande sarà il caos dopo di lui, più il deserto dell'opposizione sarà arido", aggiunge.
"E per rispondere a una minaccia, prima di fare la tua mossa devi sapere quale sarà la strategia e per questo anticipare le intenzioni dell'avversario, che in questo caso non sono certo amichevoli. Lo dico sempre -sottolinea- la differenza principale fra una dittatura e un paese democratico è che nel primo sistema possono esserci solo piani a breve, il secondo può permettersi di guardare oltre. L'Ue per sopravvivere deve saper rispondere a questa minaccia, il solo soft power con la Russia, o con lo jihadismo, non funziona. Capacità di leadership significa che devi essere in grado di garantire sicurezza che a sua volta garantisce pace e prospettiva. Se non lo capiamo, andiamo incontro a una tempesta". "Il mio libro è un avvertimento, l'avvertimento che abbiamo di fronte un periodo pericoloso che possiamo evitare solo se siamo pronti, altrimenti l'inverno rischia di durare molto a lungo".
I paesi occidentali sembrano essere cascati in quello che Kasparov aveva chiamato "peso delle vittorie precedenti" negli scacchi, l'idea per cui più uno vince, più è probabile che perda l'incontro successivo "perché scema lo stimolo a migliorarsi". E anche perché è sempre più facile cascare nel tranello di considerarsi un grande giocatore, e a non analizzare la vittoria invece di usare "la disciplina rigorosissima" che serve per imparare anche da una vittoria. Ecco, quello che è successo a Stati Uniti e paesi Europei dopo il crollo del muro di Berlino è che sembrano aver messo da parte gli strumenti che avevano consentito loro di vincere la Guerra fredda. Hanno smesso di chiedere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali dai paesi con cui dialogano, per esempio. Ora, oltre a tutto, rispetto ad allora, "ci sono a disposizione strumenti nuovi per piegare Putin", le pressioni finanziarie su oligarchi e monopoli.
Kasparov, tiene a precisarlo, non critica l'Occidente e nessuno dei suoi leader: "Il problema non sono Barack Obama o Renzi. Non lo erano nemmeno Berlusconi o Schroeder. Ma la richiesta dell'opinione pubblica: la gente pensa che sia possibile un nuovo modo di pensare rispetto al passato, come se fosse possibile iniziare una nuova vita, senza nessun sacrificio. L'Europa ritiene di poter contare solo sul suo soft power. Non solo per contenere Putin, ma anche tutti gli altri attori che fanno del confronto l'unico elemento delle loro politiche. Putin non ha niente altro da offrire oltre al confronto, ha bisogno di nemici esattamente come dieci anni fa di amici. Fino a che Putin rimarrà al Cremlino, la guerra continuerà. Non ha solo preso la Crimea, ma ha cancellato l'ordine mondiale stabilito, e noi non sappiamo cosa accadrà domani".
Il più giovane campione a vincere il titolo mondiale nel 1985, all'età di 22 anni, un titolo che ha poi mantenuto per 20 anni, Kasparov, che nel 2013 ha lasciato la Russia per la paura di procedimenti giudiziari contro di lui, ha di recente paragonato Donald Trump e Putin, per l'autoritarismo che condividono. Chi sarebbe il miglior prossimo presidente americano ai fini di un contenimento della Russia? "Come spesso accade, si può non poter fare la scelta migliore ma quella meno peggiore. Di fronte a una scelta fra Hillary e Trump, Hillary senza dubbio, Trump è anche peggio della versione americana di Berlusconi. Ma spero che i repubblicani si facciano avanti con qualche soluzione diversa. Il migliore dei candidati rimasti ora è John Kasich".
"Siria? L'annuncio di Putin è improvvisato, altro che spiraglio di pace"