Il terrorismo verrà messo "in ginocchio". E' la promessa del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, dopo l'attentato ad Ankara, in cui hanno perso la vita almeno 37 persone, mentre altre 125 sono rimaste ferite. Il bilancio delle vittime è cresciuto questa mattina, secondo quanto annunciato dal ministro turco della Salute, Mehmet Muezzinoglu, che ha parlato di altri tre decessi oltre ai 34 annunciati ieri.
L'attacco, ha sottolineato Erdogan, come riporta la 'Bbc', servirà solo a rafforzare la determinazione delle forze di sicurezza turche. "Il nostro popolo non deve preoccuparsi - ha detto Erdogan - la lotta contro il terrorismo finirà con successo e il terrorismo verrà messo in ginocchio".
Stando al quotidiano turco Sozcu, che cita fonti vicine alle indagini, una dei due kamikaze responsabili dell'attentato sarebbe una ex studentessa dell'Università di Balikesir, vicina al Pkk curdo.
La polizia turca ha arrestato vicino al confine con la Siria quattro persone sospettate di avere un legame con l'attacco. Come riporta l'agenzia Anadolu, la polizia ha agito dopo aver scoperto che l'auto usata per l'attentato era stata acquistata a Sanliurfa, nel sud-est, a pochi chilometri dal confine. I quattro arrestati saranno portati ad Ankara per gli interrogatori.
In mattinata, il governatore della provincia nord-occidentale di Eskisehir, Gungoz Azmi Tuna, aveva annunciato l'arresto di altre 14 persone sospettate di terrorismo, 12 nella sua provincia e due a Istanbul. Tuna aveva precisato che non c'è un collegamento certo tra gli arrestati e l'attentato di Ankara e che "si stanno cercando eventuali legami".
Tra le vittime anche il padre dell'attaccante del Galatasaray
Intanto, le forze aeree turche hanno bombardato obiettivi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel nord dell'Iraq. Lo ha annunciato l'agenzia Anadolu. Pur non essendoci stata finora una rivendicazione, il governo turco ha puntato il dito contro i curdi. Questa mattina quindici miliziani curdi sono stati uccisi dalle forze della sicurezza turca nella provincia di Hakkari, nel sudest del Paese. Lo ha riferito lo Stato Maggiore turco in un comunicato, spiegando che i militanti sono stati ''neutralizzati'' nel distretto di Yuksekova.