Ammonta a oltre 2,5 mld di euro il giro d’affari dell’esportazione di armi nei paesi islamici dall'Italia, pari al 40 per cento dell’intero export nel settore bellico quantificabile in 6.745 milioni di euro. È quanto emerge dalla Nota breve 'Il Mercato delle armi nei paesi islamici' realizzata dall’istituto Demoskopika che ha elaborato, per il decennio 2004-2014, i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), una delle fonti più affidabili per quanto riguarda le spese militari.
In altri termini, ogni 100 euro incassati dalle imprese del made in Italy, circa 40 provengono dal mondo islamico. Tra le 26 aree individuate dallo studio in base alla percentuale dei musulmani in rapporto alla popolazione totale di ciascuna singola realtà, ben 11 figurano tra i primi 25 Paesi in cui è più forte l’impatto del terrorismo secondo il Global Terrorism Index 2014 realizzato dall’Institute for Economics and Peace (lep) dell’Università del Maryland che raccoglie informazioni su più di 140 mila attacchi terroristici, realizzati in tutto il mondo tra il 1970 e il 2014, con più di 45 variabili analizzate dai ricercatori.
Tra i principali acquirenti ci sono Turchia, Emirati Arabi Uniti, Pakistan e Algeria che hanno acquistato aerei, elicotteri, carri armati, navi, missili e altre armi varie versando nelle casse italiane oltre 1.307 milioni di euro.
Dal 2004 al 2014, le aziende produttrici italiane hanno fornito armi ai Paesi islamici per 2.548 milioni di euro ai 26 Paesi con un incremento del 387,5% rispetto all’anno base di riferimento: si passa, infatti, dai 75 milioni di euro esportati nel 2004 ai 364 milioni di euro del 2014. L’anno più “remunerativo” per l’industria bellica italiana è stato il 2013 con un introito pari a 547 milioni di euro.
Ogni 100 euro incassati dalle imprese italiane per la vendita e la fornitura di armamenti, circa 40 provengono dai Paesi battenti bandiera islamica. Tra le 26 aree individuate dalla nota scientifica dell’Istituto Demoskopika ben 11 figurano tra i primi 25 Paesi in cui è più forte l’impatto del terrorismo secondo il Global Terrorism Index 2014 dell’Institute for Economics and Peace (lep) dell’Università del Maryland.
Per quanto riguarda, nel dettaglio, il rifornimento delle armi, la cifra corrisposta all’Italia per l’acquisto di aerei, elicotteri, carri armati, navi, missili e altro è stata di 392 milioni di euro da parte della Turchia, di 343 milioni di euro dagli Emirati Arabi Uniti, di 339 milioni di euro dal Pakistan e di 233 milioni di euro dall’Algeria.