Economista e blogger, 53enne, Yanis Varoufakis ha guidato dalla fine di gennaio il dicastero più delicato del governo targato Alexis Tsipras, quello delle Finanze. Un ministero, il suo, chiamato a riportare fiducia in una popolazione stremata da sei anni di recessione economica e dalla 'cura' lacrime e sangue imposta dalla troika, ma soprattutto chiamato a rinegoziare con Ue-Bce e Fmi un alleggerimento degli impegni sul debito.
Tanto è stato deciso il piglio con cui ha guidato il suo dicastero, tanto molto informale l'atteggiamento di Varoufakis, fatto di spostamenti in moto e abbigliamento casual, culminato nella t-shirt indossata nella conferenza stampa post-referendum e nelle dimissioni annunciate via web.
Doppio passaporto, greco e australiano, Varoufakis (da subito assurto alle cronache anche come il più avvenente dei ministri greci, complice il fisico atletico e il fascino intramontabile del biker) aveva reso noto via web anche il suo arrivo. L'incarico affidatogli dal premier in pectore era stato rivelato attraverso il suo blog, ore prima dell'annuncio ufficiale. Un annuncio che aveva violato il 'cerimoniale' ma non il suo stile senza fanfare. Varoufakis raccontò di aver accettato dopo l'incontro con un professore di lingue disoccupato che gli aveva chiesto di "fare qualcosa" per la Grecia. E sarebbe stato a lui, aveva promesso Varoufakis, "e non allo spread o ai vecchi accordi" che avrebbe pensato quando sarebbe entrato al Ministero delle Finanze. Forse con la stessa logica stamattina, all'indomani di una vittoria piena al referendum, deve aver pensato che la cosa migliore che potesse fare per Atene era fare un passo indietro nel tentativo di far ripartire un difficile dialogo con la troika.
Già docente universitario, Varoufakis aveva lasciato poche settimane prima di insediarsi nel governo greco la cattedra di economia presso l'Università del Texas di Austin per scendere in campo al fianco di Tsipras durante la campagna elettorale.
Prima c'erano stati gli studi all'università di Essex, poi il titolo di ricercatore a Cambridge. Una carriera accademica in cui Varoufakis non ha mai nascosto l'attitudine a demolire miti e convinzioni delle scienze economiche, spiegando - sul suo blog - come questo lo abbia fatto vivere come "un teologo ateo in un convento medievale".
A fianco della sua attività accademica Varoufakis ha scritto diversi saggi, tra i quali 'The Global Minotaur' sulle origini americane della crisi finanziaria globale, già tradotto in tedesco, greco, italiano, spagnolo e presto in finlandese. Ed era stato annunciato tempo fa anche un nuovo libro in preparazione, il cui titolo era nel pieno solco della sua fama di 'falco' anti-austerity: 'Reverse Alchemy: Europe on the Road to Disintegration'.
Personaggio eclettico (fino a poco tempo fa era anche consulente di una azienda di videogames), amante dell'arte a sfondo sociale, dieci anni fa, nel 2005 ha viaggiato per un anno a fianco dell'artista Danae Stratou, sua attuale compagna, per visitare sette confini caldi: Palestina, Etiopia-Eritrea, Kosovo, Belfast, Cipro, Kashmir e la frontiera Usa-Messico. Un'esperienza dalla quale è nata l'installazione 'Cut' di cui il neo ministro delle Finanze greco ha scritto i testi.