"No a ultimatum e ricatti". E' la posizione ribadita dal premier greco Alexis Tsipras, al termine del vertice Ue, mentre la cancelliera Angela Merkel lo ha esortato ad accettare "l'offerta eccezionalmente generosa" delle istituzioni. I principi europei, ha detto Tsipras, "non sono fondati sui ricatti e gli ultimatum, in particolare, in queste ore cruciali, nessuno ha il diritto di mettere in pericolo questi principi".
Le istituzioni creditrici della Grecia hanno proposto al governo greco l'estensione di 5 mesi dell'attuale programma di salvataggio, in scadenza il 30 giugno, come si apprende da fonti vicine ai creditori internazionali. I 5 mesi di proroga servirebbero anche per erogare ad Atene l'ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi, in modo che possa ripagare la scadenza del debito da 1,6 miliardi all'Fmi.
La Grecia "è un problema per tutti", parlare di divisioni "è una semplificazione schematica", sottolineano fonti italiane, alla vigilia di un nuovo Eurogruppo. "Se qualcuno tentava di inserirsi e spaccare l'unità fra i Paesi, non ci è riuscito", sostengono le fonti, secondo cui i lavori di ieri al Consiglio europeo "non sono stati condizionati né offuscati dalla Grecia".
I creditori, secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno presentato "un'offerta eccezionalmente generosa". "Noi abbiamo fatto un passo in direzione della Grecia - ha sottolineato - ora è il turno della Grecia fare un passo identico". "Non sono molto ottimista" è stata invece la risposta secca del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker alla domanda di alcuni giornalisti sulla possibilità di accordo all'Eurogruppo di domani.