La replica di Berlino non si è fatta attendere: la questione delle riparazioni di guerra è già stata legalmente e politicamente risolta. Intanto a Bruxelles sono iniziati i colloqui tecnici fra il governo ellenico e i creditori internazionali sulle riforme proposte da Atene
Sono iniziati a Bruxelles i colloqui tecnici fra la Grecia e i creditori internazionali sulle riforme proposte dal governo Tsipras nell'ambito della revisione del programma europeo di sostegno finanziario ad Atene. E dalla troika si passa al formato del 'Brussels Group', il nuovo nome del gruppo formato dal governo greco e dalle tre istituzioni dell'ex troika, Commissione europea, Bce e Fmi, a cui si è aggiunto anche il fondo salva-Stati Esm, lo European Stability Mechanism. E domani, secondo quanto si apprende da fonti europee, incontri tecnici si terranno anche ad Atene.
Intanto il ministro della Giustizia greco si è detto pronto a firmare una sentenza della Corte Suprema che consentirà al governo di sequestrare beni tedeschi come parziale risarcimento per i crimini commessi nel paese dai nazisti. Riferendosi a una decisione pronunciata nel 2000 dalla massima istanza giuridica del paese, Nikos Paraskevopoulos ha ricordato che il provvedimento sosteneva il diritto dei sopravvissuti della città di Distomo - dove nel 1944 le forze naziste uccisero oltre 218 persone - a chiedere un risarcimento.
"La legge - ha ricordato il responsabile della Giustizia - stabilisce che per attuare il provvedimento è necessario un ordine del ministro. Ritengo che tale permesso debba essere dato e sono pronto a farlo", ha aggiunto, nel corso di un'intervista all'emittente Ant1. Ieri il Parlamento ellenico aveva deciso di creare una commissione incaricata di chiedere il pagamento dei danni di guerra alla Germania.
La replica di Berlino non si è fatta attendere: la questione delle riparazioni di guerra è già stata legalmente e politicamente risolta. "Dovremmo concentraci sulle questioni attuali e su ciò che speriamo sia un buon futuro per i nostri due paesi", ha dichiarato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert.