Il presidente francese alle famiglie degli agenti nel corso della cerimonia funebre: "Tutto il paese condivide il vostro dolore". A Gerusalemme funerali delle vittime del minimarket. Il giornale satirico esce mercoledì con una copertina dedicata a Maometto /FOTO. Agenzia russa per i media: "Non pubblicate le vignette". 'La vita in gattabuia', quando Coulibaly girò un documentario segreto sulle condizioni in carcere /Video. "Tocca a voi", minacce al giornale satirico Canard enchaîné. Domenica la marcia di Parigi per dire 'no' al terrore jihadista. (Foto 1,2,3). Gentiloni: "No alla sospensione degli accordi di Schengen". Anonymous dichiara guerra ai terroristi: "Vendicheremo Charlie Hebdo"
"Se oggi la Francia è in piedi, è perché sono caduti dei poliziotti. Voglio esprimervi la mia gratitudine e fierezza". Così il presidente francese Francois Hollande, intervenendo nel corso della cerimonia funebre nella sede della Prefettura di polizia a Parigi per gli agenti di polizia uccisi negli attentati terroristici.
"Tre agenti, tre volti della Francia. La follia terroristica che li ha colpiti non aveva colore, né religione. Indossava la maschera dell'odio", ha proseguito il capo dell'Eliseo. "La libertà ha vinto sulla barbarie", ha proseguito, lodando poi le forze dell'ordine che combattono il terrorismo.
"Quando la minaccia è lontana da noi, sono i nostri soldati che combattono per contenerla", ha sottolineato Hollande, che poi ha citato "gendarmi e poliziotti dispiegati sull'insieme del territorio nazionale, soprattutto laddove ci sono potenziali obiettivi. E ha fatto riferimento ai servizi di intelligence, "che sono lì per prevenire gli attentati".
"Domenica, la Francia ha dato prova della sua forza di fronte ai fanatici, della sua unità di fronte a coloro che vogliono dividere, della sua solidarietà alle vittime del terrorismo" ha sottolineato Hollande che ha poi reso omaggio a ciascuno dei tre agenti, citando la loro "gentilezza", il loro "coraggio", il loro "impegno".
"Siamo riuniti per rendere omaggio a Clarissa Jean-Philippe, Ahmed Merabet e Franck Brisolaro, caduti sotto i colpi dei terroristi. Questa donna, questi uomini avevano un ideale, quello di servire la Repubblica. Sono morti nel compiere la loro missione, con coraggio e dignità".
"Tutta la Francia condivide il vostro dolore", ha poi detto rivolto ai parenti delle vittime. "Sono morti perché possiamo vivere liberi. E' ciò che centinaia di francesi hanno voluto dire domenica, mobilitandosi per mandare un messaggio di gratitudine alle forze dell'ordine", ha concluso.
Dall'Assemblée Nationale omaggio alle vittime - L'Assemblée Nationale, la Camera dei Deputati francese, ha reso omaggio alle vittime degli attentati a Parigi con un minuto di silenzio seguito dalla Marsigliese cantata dai deputati in piedi. "La settimana scorsa sono stati assassinati dei giornalisti perché liberi, sono stati abbattuti dei poliziotti perché erano repubblicani, dei cittadini perché erano ebrei", ha sottolineato il presidente dell'Assemblée Nationale, Claude Bartolone, che ha aperto i lavori elencando il nome delle vittime degli attacchi a 'Charlie Hebdo' e al negozio kosher di Porte de Vincennes.
"Hanno voluto far cadere sulla Francia la paura, hanno voluto abolire il senso di fraternità. Hanno voluto abolire la Francia delle lumière di cui siamo rappresentanti, di cui siamo eredi e garanti. La Francia è quella di Charlie Hebdo, è la Francia dei poeti, degli autori di pamphlet, dell'irriverenza. Poi c'è stato un attentato antisemita che nessuna parola può qualificare", ha detto ancora Bartolone.
"Sono diciassette gli esseri umani che l'ignoranza e l'oscurantismo non hanno fatto vivere, sono diciassette i cittadini che non dimenticheremo mai", ha aggiunto il presidente dell'Assemblée Nationale sottolineando che oggi "siamo in guerra contro il terrorismo e le barbarie. E questo richiede parole ma anche atti".
L'intervento di Valls - Nel corso del suo intervento all'Assemblée Nationale, il premier francese, Manuel Valls, ha rimarcato: "E' lo spirito della Francia, la sua luce, il suo messaggio universale che hanno voluto abbattere ma la Francia è in piedi, è qui e sempre presente".
"La Francia è in guerra contro il terrorismo e la jihad e i fanatici. Non siamo in guerra contro una religione - ha spiegato Valls - non siamo in guerra contro l'Islam e contro i musulmani. Proteggeremo, come lo abbiamo sempre fatto tutti i nostri concittadini, quelli che credono e quelli che non credono. E lo faremo con determinazione". Quindi il monito: "Non dobbiamo abbassare la guardia. La minaccia è tuttora presente".
"Bisogna rispondere con forza" all'antisemitismo, ha scandito Valls. "E' inaccettabile che un francese venga assassinato perché ebreo. L'antisemitismo è inaccettabile. Senza ebrei la Francia non sarebbe più la Francia". Ancora, "dobbiamo proteggere i cittadini francesi musulmani che sono preoccupati. Si sono verificati atti anti-islamici intollerabili e inaccettabili". "Attaccare moschee e luoghi di culto è un'offesa ai nostri valori", ha sottolineato Valls.
Il premier ha poi annunciato che la piattaforma che permetterà di raccogliere i dati dei passeggeri aerei, la cosiddetta Pnr, "sarà operativa a settembre 2015". Questi dati, incrociati con quelli delle forze dell'ordine e con i servizi, permetteranno di individuare i comportamenti sospetti. Valls ha invitato il Parlamento Europeo "a prendere delle misure" e "a votare, come chiediamo da due anni, a favore della creazione a livello europeo di una piattaforma. E' un dispositivo indispensabile. Non possiamo perdere tempo".
Poliziotto Merabet sepolto nel cimitero musulmano di Bobigny - Intanto Ahmed Merabet, il poliziotto francese di origine algerina ucciso davanti alla sede di Charlie Hebdo, è stato sepolto al cimitero musulmano di Bobigny, dove una folla di centinaia di persone ha voluto dargli l'ultimo saluto. La bara, avvolta nella bandiera francese, era circondata da tre uomini che portavano su dei cuscini il kepi della sua uniforme e le decorazioni, fra cui la Legion d'onore ricevuta postuma, riferisce il sito di Le Figaro. Merabet, ucciso a freddo da uno dei fratelli Kouachi mentre era già a terra ferito, avrebbe compiuto 41 anni l'otto febbraio.
Avvocato: la moglie di Said Kouachi non sapeva nulla - La moglie di Saïd Kouachi non sapeva assolutamente nulla di ciò che il marito stava preparando, ha affermato il legale della donna, Antoine Flasaquier, su BFMTV. "Non parlava di politica, né di religione a casa", ha detto l'avvocato citando la cliente. E lei non ha osservato comportamenti sospetti nel marito, che non ha mai fatto parola delle copertine di Charlie Hebdo.
Dunque non sapeva nulla, secondo il legale: il giorno dell'attacco Said avrebbe lasciato il suo domicilio, avrebbe baciato la moglie e le avrebbe detto che stava andando a trovare il "fratello malato". Oggi la donna è distrutta, "cerca di assorbire tutte queste informazioni". "Le prime parole che mi ha detto quando l'ho incontrata - ha spiegato - erano: 'Non lo giustifico, condanno fermamente'. Ora la donna "è a Reims, in famiglia", ha precisato l'avvocato ricordando che la sua assistita è andata spontaneamente al commissariato dove poi è stata messa in stato di fermo.