Nel 2009 il matrimonio islamico e il velo integrale. Andò con il suo compagno Coulibaly a visitare Beghal, il leader jihadista di cui erano discepoli anche i fratelli Kouachi
Descritta dalla polizia francese che le sta dando la caccia come "armata e pericolosa", Hayat Boumedienne si è sposata, solo con rito religioso islamico, con Amedy Coulibaly nel 2009 e da allora indossa il velo integrale e ha lasciato il suo lavoro come cassiera. La ragazza, di cui la polizia ha diffuso una foto segnaletica, è nata il 26 giugno 1988 a Villiers sur Marne, nella Marna, in una famiglia con sette figli.
Nel 1994 muore la madre. Il padre Mohammed, che lavora come addetto alle consegne, non riesce a badare a tutti i figli e i più piccoli vengono affidati ai servizi sociali, anche Hayat nel 1996 quando ha 8 anni. Dopo il matrimonio con Coulibaly la coppia va a vivere a Bagneux.
Hayat accompagna, sempre nel 2010, almeno due volte il marito a Murat, paesino nella regione centro-meridionale di Cantal, dove vive in soggiorno obbligato Djamel Beghal, islamista, noto anche con il nome di Abou Hamza, condannato per terrorismo e proselitismo per i takfir, una setta all'interno della comunità salafita.
E Beghal viene considerato il 'cattivo maestro' che lega Coulibaly ai fratelli Kouachi, anche loro suoi discepoli. Ma secondo quanto reso noto dagli inquirenti parigini, i legami 'costanti e consistenti" tra i due gruppi di fuoco che hanno terrorizzato per tre giorni la Francia sono provati anche dalle oltre 500 telefonate che nel 2014 si sono scambiate Boumedienne con Izzana Hamyd, la moglie di Cherif Kouachi arrestata mercoledì sera.
La donna fu interrogata dalla polizia dopo l'arresto del compagno accusato di aver partecipato al tentativo di evasione di Smain Ait Ali Blekacem, responsabile di una serie di attentati nel 1995.
Riguardo agli incontri con Beghal, affermò che "ad Hamza abbiamo rivolto domande sulla religione". In quell'occasione, Hayat disse di aver l'intenzione di trasferirsi in un paese arabo per studiare l'arabo classico.