I locali del settimanale satirico francese incendiati dal lancio di una molotov il 2 novembre 2011. L'attentato, che non provocò vittime, avvenne nel giorno in cui era stata annunciata l'uscita di un numero speciale dedicato alla vittoria elettorale degli islamisti in Tunisia
La sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo venne distrutta da un incendio provocato dal lancio di una molotov il 2 novembre 2011. L'attentato, che non provocò vittime, avvenne nel giorno in cui era stata annunciata l'uscita di un numero speciale dedicato alla vittoria elettorale degli islamisti in Tunisia. "Maometto direttore responsabile di Charlie Hebdo", si leggeva su un comunicato stampa che annunciava il numero, con un gioco di parole sulla legge islamica.
Lo stesso giorno dell'attacco con la molotov, il sito web del settimanale satirico era stato violato da un hacker che avevano piazzato un messaggio in turco e in inglese sulla home page. Caustico e irriverente con i politici, il settimanale ha più volte preso di mira l'integralismo islamico e nel novembre 2002 pubblicò un articolo di elogio del libro 'La rabbia e l'orgoglio' di Oriana Fallaci.
Nel 2007, il settimanale provocò molte polemiche con la decisione di pubblicare tutte e 12 le vignette su Maometto che avevano scatenato proteste nel mondo islamico dopo la loro apparizione sul giornale danese Jyllands Posten. L'allora direttore, Philippe Val, fu denunciato per razzismo ma venne assolto in tribunale.
Il 19 settembre 2012, il governo francese ordinò un rafforzamento della sicurezza nelle ambasciate in occasione dell'uscita di un numero di Charlie Hebdo con in copertina un ebreo ortodosso che spingeva una sedia a rotelle sulla quale era seduto un uomo con un turbante con la scritta "Gli intoccabili 2". Il riferimento è al titolo francese del film "Quasi amici". In controcopertina si vedeva un Maometto nudo che mostrava il posteriore ad un regista, in un disegno ispirato ad un film del 1963 con Brigitte Bardot.
Il 10 luglio 2013, il settimanale fece nuovamente scandalo con un copertina anti islamica in occasione di vittime durante manifestazioni islamiste in Egitto. Una vignetta dal fondo rosso sangue, intitolata "Uccisioni in Egitto", mostrava un uomo con abiti tradizionali musulmani, colpito da proiettili che trapassano il Corano con il quale cerca di farsi scudo. La didascalia recitava: "Il Corano è una m.. non ferma le pallottole".