Ancora in corso l'operazione per liberare gli altri ostaggi: "L'esercito sta cercando di riportare la situazione sotto controllo". Renzi: "Il mondo deve reagire all'orrore". Si tratta di un'azione di vendetta. Il premier Sharif: "Lottiamo per sradicare gli integralisti" ( Fotogallery ).
Sale a 141 morti (132 bambini e nove persone dello staff) il bilancio dell'attacco dei militanti talebani contro una scuola dell'esercito a Peshawar, cui vanno aggiunti i 6 membri del commando uccisi dalle forze di sicurezza. Lo ha annunciato il portavoce dell'esercito, il generale Asim Bajwa. (Fotogallery).
In risposta l'esercito pakistano ha lanciato una serie di operazioni contro i Talebani in tutta la regione del Khyber, dove si trova Peshawar.
Uccisi cinque dei Talebani che hanno assaltato la scuola, dove si trovano circa 500 persone tra studenti e insegnanti, aggiungendo via Twitter che sono in corso le ricerche di altri assalitori. Fonti della sicurezza e degli stessi Talebani avevano inizialmente detto che erano sei i miliziani che avevano lanciato l'operazione. Secondo il portavoce dei Talebani Muhammad Khorasani, tra gli attentatori c'erano anche dei kamikaze.
''L'esercito sta cercando di riportare la situazione sotto controllo. L'operazione è in corso - ha detto ministro della Khyber-Pakhtunkhwa per l'Informazione, Shah Farman - Sfortunatamente sono stati colpiti gli studenti. Abbiamo bisogno che il Paese resti uniti e abbiamo bisogno di giustizia''.
Poco prima il chief minister della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, Pervaiz Khattak, aveva parlato di ''intensi combattimenti all'interno della scuola''. Secondo il brigadiere Mehmood Shah, i miliziani che hanno fatto irruzione con indosso l'uniforme militare sono entrati attraverso il cimitero che si trova dietro la scuola e, come ha spiegato uno degli studenti liberati, hanno in dotazione armi sofisticate.
"Continueremo a combattere per sradicare completamente i gruppi militanti", ha detto il premier pakistano Nawaz Sharif, da poco arrivato a Peshawar. "Lavoreremo insieme all'Afghanistan - ha continuato il primo ministro - per mettere fine" al fenomeno dei Talebani. "L'operazione Zarb-e-Azb (l'offensiva lanciata a giugno dall'esercito pakistano contro i gruppi militanti nel Waziristan del Nord, ndr) va avanti con successo - ha aggiunto Sharif - e il Paese deve pregare e sostenere questa operazione". "Dobbiamo essere uniti - ha proseguito - e far fronte al terrorismo".
L'attacco - come reso noto da un portavoce dei Talebani, Muhammad Khorasani, al sito di The Express Tribune - è un'azione di vendetta per l'operazione lanciata dall'esercito pakistano contro i miliziani nel Nord Waziristan e nella Khyber agency. ''I nostri sei combattenti sono riusciti a entrare nella scuola dell'esercito e noi gli stiamo dando istruzioni dall'esterno'', ha detto Khorasani al telefono. ''I Ttp hanno compiuto questo gesto estremo per vendetta - ha aggiunto a The Express Tribune - Colpiremo ogni istituzione collegata all'esercito fino a quando fermeranno le loro operazioni e gli omicidi extra giudiziari dei nostri detenuti''.
''I nostri detenuti vengono uccisi e i loro corpi gettati per le strade - sostiene Khorasani - Abbiamo detto ai nostri uomini di non colpire i bambini piccoli anche se sono figli di militari o di leader civili''. L'operazione dell'esercito a cui il portavoce dei Talebani fa riferimento è quella denominata 'Zarb-e-Azb' e lanciata il 15 giugno dalle forze della sicurezza pakistana contro i Talebani e i miliziani della rete Haqqani nel Nord Waziristan a seguito di un attacco all'aeroporto di Karachi. L'offensiva ha costretto oltre 800mila civili ad abbandonare le proprie case, mentre l'esercito ritiene di aver liberato il 90 per cento della regione tribale dai militanti.
L'istituto, che si trova in Warsak Road nella zona nord occidentale di Peshawar, fa parte delle 146 scuole pubbliche gestite dall'esercito in Pakistan per i bambini dei militari e dei civili. In queste scuole gli studenti hanno un'età compresa tra i 10 e i 18 anni. Tra le insegnanti ci sono spesso le mogli di militari.
In un tweet, il presidente del Consiglio Matteo Renzi definisce "inconcepibile" l'attacco: "Il mondo deve reagire all'orrore", scrive il premier.
"Un atto insensato e di inspiegabile brutalità che ha portato via le vite dei più innocenti tra gli esseri umani: i bambini che vanno a scuola", ha esclamato il primo ministro indiano, Narendra Modi condannando su Twitter l'attacco contro una scuola di Peshawar, che ha fatto almeno 141 vittime. "Il mio cuore sta con coloro che oggi hanno perso i loro cari - ha affermato Modi in un altro Twitter - Condividiamo il loro dolore e porgiamo le più sentite condoglianze".
Bambini, bambini uccisi, bambini uccisi a scuola. Inconcepibile. Il mondo deve reagire all'orrore
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 16 Dicembre 2014