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Ebola, contagiata un'infermiera in Spagna. E' il primo caso fuori dall'Africa

La donna, che ha assistito un missionario ammalato, morto a Madrid dopo il rimpatrio, è risultata positiva a due test. Il ministro spagnolo della Sanità ha confermato il contagio. In Sierra Leone 121 morti in un solo giorno. Si ammala volontario norvegese di Msf

(Xinhua)
(Xinhua)
06 ottobre 2014 | 19.35
LETTURA: 3 minuti

A Madrid il primo caso di contagio di Ebola avvenuto fuori dall'Africa. A confermarlo è stato il ministro spagnolo della Sanità, Ana Mato. "Stiamo lavorando per chiarire la fonte del contagio, seguendo strettamente i protocolli - ha detto la Mato - Siate certi che si stanno adottando tutti i mezzi necessari per garantire la sicurezza della popolazione".

La donna contagiata è un'infermiera di 44 anni, sposata e senza figli, che ha fatto parte dell'equipe assegnata alle cure del missionario Manuel Garcia Viejo. Il religioso era stato rimpatriato il 21 settembre dalla Sierra Leone, dove aveva contratto il virus, ed è morto il 26 settembre all'ospedale Carlos III di Madrid. L'infermiera ha sviluppato i primi sintomi il 30 settembre e si è rivolta al Servizio di prevenzione dei rischi sul lavoro, così come previsto dai protocolli. Domenica è stata ricoverata all'ospedale madrileno di Alcorcon, ma verrà ora trasferita al Carlos III. Attualmente l'unico sintomo è la febbre alta e il suo stato viene descritto come stabile. E' risultata positiva a due test sulla presenza di virus dell'Ebola.

In Spagna vi sono stati finora due casi di Ebola, entrambi missionari che avevano contratto il virus in Africa e sono morti dopo essere stati rimpatriati. Prima di Garcia Viejo, era morto il 12 agosto il religioso Miguel Pajares.

In Sierra Leone, intanto, il governo ha deciso un dispiegamento aggiuntivo di polizia dopo che domenica si è verificato un picco di morti per l'epidemia, con 121 decessi in un solo giorno. L'esecutivo di Freetown metterà in campo altri 780 poliziotti, con ampi contingenti inviati nel distretto settentrionale di Port Loko e in quello meridionale di Moyamba, due degli epicentri dell'epidemia.

Gli agenti "assicureranno che la gente non scappi da queste aree e diffonda il virus. Lavoreranno anche con i sanitari e gli addetti alle sepolture per garantire la loro sicurezza", ha detto la responsabile delle risorse umane della polizia, Gloria Tarawallie.

In Sierra Leone è stato infettato dal virus anche un volontario norvegese di Medecins sans Frontieres che verrà rimpatriato per le cure. Lo ha reso noto Msf, senza fornire l'identità dell'uomo, che prestava la sua opera nella città di Bo.

Mentre è rientrato l'allarme per il primo caso sospetto in Olanda. L'autorità di sanità pubblica dei Paesi Bassi ha puntualizzato che "l'uomo ha la malaria ed è risultato negativo al test per Ebola". A riportarlo è il sito 'NlTimes'. L'uomo era arrivato ad Amsterdam dalla Sierra Leone, poi in treno in bus era giunto a Dordrecht, nel Sud del Paese. Qui era stato ricoverato in ospedale con il sospetto che potesse trattarsi di un primo caso di Ebola. In seguito è stato trasferito all''Erasmus Medical Center' di Rotterdam, dove gli accertamenti hanno escluso questa eventualità.

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