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Messa di Pasqua chiusa ai fedeli, viola il distanziamento sociale

(Fotogramma)
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10 aprile 2020 | 06.56
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Sarà una Pasqua diversa dal solito, senza la messa della domenica e il pranzo con la famiglia allargata. Anche se molti fedeli non sono d’accordo e non vorrebbero rinunciare alla tradizione, il divieto di partecipare alle celebrazioni pasquali è necessario ad impedire il contagio del coronavirus. Nelle chiese, ricorda money.it, sarebbe molto difficile rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra i partecipanti e le misure igienico-sanitarie.

Oltre alle Autorità e alle Forze dell'ordine, anche papa Francesco ha chiesto ai fedeli di rispettare le misure imposte e di stare a casa il più possibile, evitando il pranzo con i parenti, soprattutto con gli anziani che sono i soggetti maggiormente a rischio.

Le chiese restano aperte ma solo per i sacerdoti, i coristi, gli organisti e gli addetti alle riprese televisive, nel caso in cui la celebrazione fosse trasmessa sulle reti locali.

Coloro che devono - per lavoro - partecipare alla messa dovranno essere muniti del modulo di autocertificazione del Ministero dell’Interno, nel quale giustificare lo spostamento. È possibile compilare e firmare l'autocertificazione anche senza stampante, ad esempio scrivendo il testo a penna oppure chiedendo il modulo direttamente ai Carabinieri o alla Polizia.

Per tutti gli altri, invece, è vietato partecipare alla messa di Pasqua e agli eventi della Settimana Santa, ma ciò non significa che negli altri giorni non si possa andare in chiesa e pregare in solitudine. Per farlo il Viminale detta delle condizioni: occorre che la chiesa sia lungo il tragitto per raggiungere la propria abitazione, che la sosta sia breve e che una volta all’interno venga rispettata la distanza di sicurezza di almeno un metro se sono presenti altri fedeli. Gli assembramenti sono sempre vietati e chi viola le restrizioni rischia la sanzione amministrativa da 400 euro a 3000 euro, che aumenta di un terzo in caso di più violazioni reiterate. Invece, chi si reca in chiesa pur essendo sottoposto alla quarantena obbligatoria, perché positivo al coronavirus rischia gravi conseguenze penali poiché mette dolosamente a rischio la salute pubblica.

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