Dodici vittime. E' tragico il bilancio dell'ondata di maltempo che ha colpito la Sicilia. La furia dell'acqua e del fango ha ucciso ieri nove persone , tra cui due bambini, a Casteldaccia. L'altra vittima che si registra nel palermitano è un uomo che ha perso la vita a Vicari. Si aggiungono poi altre due vittime nell'agrigentino. Si tratta di due persone travolte da un torrente esondato a Cammarata.
LA STRAGE A CASTELDACCIA - La villetta di contrada Dagali Cavallaro in cui si trovavano nove delle vittime è stata travolta dal fango dopo che il fiume Milicia è esondato. All'interno dell'abitazione, poco prima della tragedia, c'erano dodici persone, due nuclei familiari. I morti sono due bambini di uno e tre anni, un ragazzo di 15 anni e 6 adulti. Un uomo è riuscito a salvarsi arrampicandosi su un albero posto nelle immediate vicinanze della villetta, mentre altre due persone, un adulto e una bambina, al momento della esondazione non erano presenti in casa in quanto si erano allontanati poco prima per andare a comprare dei dolci in centro.
LA FURIA DI ACQUA E FANGO- L'acqua e il fango proveniente dal fiume Milicia hanno sfondato i vetri della villetta di Casteldaccia, raccontano i soccorritori che sono intervenuti subito dopo la tragedia nell'abitazione che si trova a poche centinaia di metri dal fiume esondato. "Non c'è stato il tempo per salvarsi", dicono. L'acqua e il fango hanno raggiunto il tetto della casa. Le salme delle nove persone che hanno perso la vita sono state recuperate dai sommozzatori dei vigili del fuoco.
LO STRAZIO DELL'UNICO SUPERSTITE- Giuseppe Giordano nella tragedia di Casteldaccia ha perso tutto (VIDEO). Nell'alluvione sono rimasti uccisi la moglie e due figli, una di un anno e uno di 15. "Sono rimasto aggrappato per più di due ore e mezzo a un albero. Gridavo con tutta la forza in corpo - racconta - per chiedere aiuto per i miei familiari. Ma ho perso tutto. Mia moglie e due figli. Sono un uomo disperato". La terza figlia si è salvata solo perché era andata a comprare dei dolci con uno zio. "E' accaduto tutto in pochi istanti - dice - eravamo tranquilli. All'improvviso l'acqua e il fango sono entrati con prepotenza e violenza sfondando tutti gli infissi. In pochi minuti l'acqua è arrivata sui tetti". Giordano è stato sbalzato vicino all'argine del fiume fino ad andare a finire su un albero. "Abbiamo atteso l'arrivo dei vigili del fuoco per due ore - dice - non arrivavano mai. Mi ha salvato un carabiniere".
Poi il grido di disperazione: "Se c'era questo pericolo, perché non ci avvertivano? Così avremmo evitato di trascorrere il ponte di Ognissanti in quel villino dove trascorriamo l'estate". "Se avessi saputo che il fiume poteva esondare non ci saremmo mai andati - continua Giordano parlando con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando - la situazione non sembrava così pericolosa. Dovevano avvertirci. Invece siamo rimasti lì andando incontro alla morte. Come farò adesso senza la mia famiglia? Ho perso tutti". Angelo Comito, fratello di Matilde Comito, una delle vittime della tragedia di Casteldaccia, spiega: "Erano andati a Casteldaccia, che era una residenza estiva, per trascorrere il ponte di Ognissanti. Ci andavano da un paio di anni - dice - ieri sera dovevano concludere le festività".
LE VITTIME - Una folla di oltre cento persone si è radunata davanti all'obitorio del Policlinico di Palermo. I funerali saranno celebrati nella Cattedrale di Palermo. La camera ardente sarà nella chiesa di piazza In Gastone a Palermo e subito dopo le salme verranno trasferite in Cattedrale. Le nove vittime della strage alla villetta vivevano tra Casteldaccia, Palermo, Santa Flavia e Bagheria, sempre nel palermitano. La più piccola aveva appena un anno e si chiamava Rachele Giordano. Ecco i nomi delle altre vittime: Francesco Rugò, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni. E ancora, il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 32; infine Nunzia Flamia, 65 anni. A Vicari, invece, ha perso la vita Alessandro Scavone di 44 anni, consigliere comunale a Salemi, trovato morto dai vigili del fuoco. Altre due vittime si registrano nell'agrigentino. Adesso si cerca un medico nella zona di Corleone disperso da ieri sera.
APERTA INCHIESTA - La Procura di Termini Imerese (Palermo) ha aperto un'inchiesta sulla tragedia di Casteldaccia. Al momento il fascicolo è contro ignoti e senza ipotesi di reato. Il Procuratore di Termini Imerese (Palermo) Ambrogio Cartosio si è recato questa mattina nella villetta, poi ha sorvolato a bordo di un elicottero dei carabinieri l'area interessata dall'alluvione. Ci sono troppe costruzioni "in una zona pericolosa troppo vicino al mare", ha detto Cartosio. Ma ha aggiunto anche: "Non mi pronuncio sulla opportunità della costruzione delle case in quella zona". Con ogni probabilità il reato contestato nell'inchiesta sarà di disastro colposo.
CONTE IN SICILIA - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato a Palermo e all’obitorio del Policlinico ha reso omaggio alle vittime. "Questa mattina ho deciso di venire qui dopo avere saputo della grave tragedia occorsa in Sicilia e a Casteldaccia in particolare - ha detto il premier parlando con i giornalisti alla Prefettura di Palermo - E' una tragedia immane essere nella propria casa ed essere travolti dal fango". "Per le vicende di questi giorni ho già annunciato che la prossima settimana decreteremo lo stato di emergenza per tutte le regioni che l'hanno richiesta - ha affermato il presidente del Consiglio - Adotteremo i provvedimenti di emergenza e daremo le prime somme necessarie. Le regioni più colpite sono la Sicilia, la Calabria, la Sardegna, il Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano, il Friuli Venezia Giulia e il basso Lazio". Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico "abbiamo già messo a disposizione del Ministero dell'Ambiente un miliardo, per pervenire a una sicurezza del territorio e anche per proteggere e salvaguardare vite umane. E 59 milioni per l'Autorità di bacino, per regolare i flussi d'acqua".
Il vicepremier Matteo Salvini dal Veneto, dove si è recato per un sorvolo delle zone colpite dal maltempo, ha spiegato: "Ho già trovato 250 milioni di euro, che sono pronti per i primi aiuti per tutto il Paese, da Nord a Sud, e continuerò a cercare per trovare altri fondi, senza nuovi provvedimenti legislativi". Sul fronte della sicurezza del territorio "dobbiamo recuperare ritardi di decenni di incuria e di ambientalismo da salotto. Ritardi che hanno presentato il conto. Serviranno 40 miliardi di euro per un intervento complessivo nei prossimi anni".
LA TESTIMONIANZA DEI VIGILI DEL FUOCO -Parlando con l'Adnkronos, il comandante dei Vigili del fuoco di Palermo, Pietro Foderà, che sta seguendo la tragedia di Casteldaccia, racconta: "Si è scatenato l'inferno in pochissimo tempo". "Alle 23 di ieri - prosegue il comandante - sono arrivate in pochissimi minuti tantissime chiamate, da Vicari e da tutto il Centro Sicilia, e poi da Ficarazzi e da Casteldaccia. C'erano fiumi esondati e persone in grossa difficoltà".
"UNA TRAGEDIA IMMENSA" - "Una tragedia immensa, infinita. Non ci sono parole". Il sindaco di Casteldaccia (Palermo) Giovanni Di Giacinto è visibilmente sotto choc. Ha trascorso tutta la notte davanti alla villetta di contrada Dagali. "E' stato straziante - dice Di Giacinto all'Adnkronos - Stiamo parlando di nove persone, tra cui dei bambini piccoli. Solo una persona è riuscita a salvarsi". "Ieri sera qui non pioveva neppure tanto - aggiunge il sindaco, ex deputato regionale siciliano - e il fiume non era particolarmente ingrossato. Una tragedia terribile". Il sindaco ha annunciato per i prossimi giorni il lutto cittadino a Casteldaccia.
"LA VILLETTA ERA ABUSIVA" - Il primo cittadino spiega all'Adnkronos che la villetta di Casteldaccia era abusiva e sulla casa pendeva un ordine di demolizione. Ma la demolizione non è mai stata eseguita perché i proprietari hanno impugnato l’ordine del Comune davanti al Tar. "Finora il Tar non si era espresso - dice il sindaco - quindi non abbiamo potuto demolire la casa". La documentazione relativa alla demolizione è stata consegnata dal sindaco alla polizia che conduce l’inchiesta coordinata dalla Procura di Termini Imerese.
LA DENUNCIA DI MUSUMECI - "Nel 2015 era prevista, ma solo sulla carta, la manutenzione del fiume Milicia, ma non è mai stato fatto niente. Non sono mai stati finanziati i lavori" denuncia il governatore siciliano Nello Musumeci. "Era tra gli interventi previsti nel 2015 da parte dell'Assessorato ambiente, ma avevano redatto l'elenco senza copertura finanziaria sufficiente - afferma Musumeci - per cui l'intervento su quel fiume era rimasto sulla carta e non c'era neanche il progetto". Musumeci annuncia poi che domani invierà "ai sindaci della Sicilia una nota in cui vengono diffidati a consentire l'uso anche temporaneo, anche per le villeggiature, di edifici collocati nei pressi degli alvei, dei corsi di acqua, anche asciutti e delle coste".
DISPERSO UN MEDICO A CORLEONE - Risulta ancora disperso il medico Giuseppe Liotta, 40 anni, che ieri sera si stava recando all'ospedale di Corleone (Palermo) per il cambio turno. Per cercarlo sarà utilizzato anche un drone . La sua auto è stata rinvenuta all'incrocio tra la Strada Statale 18 e la Strada provinciale 96, chiusa a chiave. Con ogni probabilità, vista la situazione, con l'acqua e il fango che stavano sommergendo la strada, il medico è sceso dalla sua auto per cercare di salvarsi. Il telefono cellulare risulta spento da ieri. Gli ultimi contatti sono stati registrati con i suoi parenti a cui il medico ha detto di essere preoccupato per il maltempo.
EMERGENZA NEL PALERMITANO - Il maltempo sta mettendo in ginocchio il palermitano (VIDEO). Quindici famiglie sono state evacuate a scopo precauzionale a Castronovo di Sicilia dopo che diversi massi si sono staccati dal sovrastante costone roccioso a causa delle abbondanti piogge. A Lercara Friddi due famiglie sono state tratte in salvo dopo essere rimaste bloccate all'interno delle proprie abitazioni, invase da acqua e fango. A Trabia, invece, i carabinieri sono intervenuti in contrada Sant'Onofrio, dove hanno salvato un uomo di 47 anni rimasto bloccato all'interno della propria auto in un sottopassaggio, completamente invaso dall'acqua.
IL NUMERO SOLIDALE - In considerazione della grande estensione dell'eccezionale ondata di maltempo che sta interessando vaste aree di tutto il territorio nazionale, la campagna di raccolta fondi attraverso il numero solidale 45500, attivo da oggi, è rivolta a tutte le regioni colpite. I fondi raccolti saranno ripartiti in percentuale tra le regioni in base ai danni subiti.