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Stretta sugli sgomberi, sindaci in allarme

(Adnkronos)
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03 settembre 2018 | 13.23
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Con le nuove regole del Viminale ad ogni sgombero si rischiano le tensioni sociali che si registrarono lo scorso anno a Roma con lo sgombero del palazzo occupato in via Curtatone a Roma e i successivi scontri in piazza Indipendenza. Ne è convinto il presidente dell'Anci Antonio Decaro: "Si veda cosa è successo a Roma - afferma all'Adnkronos - dove lo sgombero fatto dal prefetto creò una serie di problemi. Si rischia che a ogni sgombero accada quello che è accaduto lì".

Decaro fa riferimento alle nuove indicazioni date dal Viminale ai prefetti in base alle quali gli sgomberi devono essere tempestivi "rinviando alla fase successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze". Ma oltre a una circolare, i sindaci si aspettano "iniziative che risolvano l'emergenza abitativa che c'è soprattutto nei grandi centri".

"Noi chiediamo un'attenzione particolare sull'emergenza abitativa - sottolinea Decaro - Ci sono fondi bloccati perché Stato e Regioni si devono mettere d'accordo, ci sono case sequestrate alla criminalità che le prefetture non mettono a disposizione, ci sono fondi per ristrutturare le case confiscate ma Viminale e Agenzia per i beni confiscati non riescono sbloccarli, ci sono fondi del Pon legalità per il Meridione da usare per la riqualificazione di case sequestrate alla criminalità ma le Regioni non li mettono a disposizione. C'è un'ottima legge del 2014 che permette di avere dall'Agenzia del Demanio degli immobili per l'emergenza abitativa ma noi Comuni non abbiamo fondi per poterli ristrutturare".

Non solo. "Una circolare non può superare una norma - sottolinea Decaro - C'è un decreto che prevede concertazione nell'ambito del comitato metropolitano per la sicurezza urbana nel quale si fa pianificazione degli sgomberi tra prefettura, comune, regione e forze dell'ordine individuando soluzioni alternative. La circolare, superando la normativa, dice che il prefetto sgombera e poi il Comune pensa a una soluzione alternativa e ciò significa dover lavorare sull'emergenza".

"Il Viminale si dovrebbe occupare di questioni che riguardano il Viminale e non di questioni che competono all'autonomia dei Comuni - osserva Decaro - secondo la circolare gli assistenti sociali dovrebbero andare a fare il censimento, ciò non rientra nelle competenze degli assistenti sociali. Il monitoraggio - sottolinea il presidente di Anci - va fatto dalla polizia locale e dalle forze dell'ordine".

"Una circolare non può superare una norma - prosegue - Se vogliono, devono fare un'altra legge o un decreto: questa è la terza circolare che riguarda i comuni nel giro di poco tempo, ci aspettiamo almeno di essere sentiti". Su questo tema, assicura Decaro, i sindaci sono tutti d'accordo: "Quando ci si scaricano responsabilità siamo sempre abbastanza allineati", continua Decaro.

"Nell'ultimo mese - ricorda - ci siamo ritrovati davanti diverse responsabilità, come avere 10 giorni di tempo per fare il monitoraggio delle infrastrutture viarie o come la circolare che modifica quella precedente sugli eventi e dice che è il sindaco a decidere se un evento è rischioso o meno". "Mattarella ha detto che il sindaco è il terminale più esposto della Repubblica, e continuano a scaricare sui sindaci e a darci responsabilità", conclude.

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