"Voglio dire che sono pronto ad incontrare volentieri la famiglia e a vedere il film. Ma anche a continuare a difendere la possibilità di lavorare delle nostre forze dell'ordine". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha risposto a Ilaria Cucchi che ieri, dalla Mostra del Cinema di Venezia, ha detto di voler dedicare il film che racconta la storia del fratello Stefano proprio al ministro e segretario della Lega.
"Se in pochi o pochissimi hanno sbagliato indossando una divisa vanno puniti anche più degli altri - ha affermato Salvini - ma difendo il diritto alla sicurezza, a una vita serena alle centinaia di migliaia di forze dell'ordine che devono essere facilitate e non ostacolate. Ma ribadisco la mia disponibilità a incontrare i famigliari e a spiegare cosa farò da ministro".
Ieri sera, dopo la proiezione di 'Sulla mia pelle' di Alessio Cremonini, la sorella di Stefano Cucchi ha scritto un post su Facebook in cui chiede di incontrare il titolare del Viminale. "Voglio incontrare questo famoso ministro Salvini - si legge nel post - Pubblicamente. Guardarlo negli occhi. Senza dire nulla. Fargli abbassare quello sguardo freddo ed inespressivo. A Ste, questo non avrà mai il coraggio. E poi lui si che fa parte della casta. Non abbiamo giustamente preso un euro da questo film ma la soddisfazione è tanta. Tu sei un atto d’accusa vivente, sì, vivente, contro quel modo di pensare ignorante e violento. Tu che di violenza sei morto. Ti abbraccio forte forte".