I migranti della nave Diciotti accolti dalla Chiesa italiana saranno spostati in un centro di accoglienza nella zona dei Castelli Romani, il centro Auxilium di Ariccia. Don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali, ha ribadito in un'intervista al Sir che "questa è una risposta di supplenza. Non è 'la risposta'''. Dal punto di vista logistico ''i migranti saranno trasferiti quanto prima, nelle prossime ore, nel centro di Ariccia dell'Auxilium, in attesa di essere ospitati nelle tante diocesi che hanno dato la disponibilità'' spontaneamente, ''noi non abbiamo fatto alcun appello''. Altri venti migranti sono destinati ad andare in Albania e altrettanti in Irlanda.
Ieri sera la polizia ha fermato quattro presunti scafisti che si trovavano a bordo della Diciotti. Si tratta di tre cittadini egiziani e di uno del Bangladesh che sono stati trasferiti nel carcere di Gazzi: secondo gli investigatori sono loro che hanno condotto l’imbarcazione soccorsa dalla Diciotti. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato ingresso illecito.
Intanto, situazione tranquilla, dopo la seconda notte a Messina, per i migranti sbarcati dalla nave che per cinque giorni è rimasta ormeggiata al porto di Catania. I 143 migranti, trasferiti a bordo di pullman, erano arrivati nella notte tra sabato e domenica nel centro di prima accoglienza di Bisconte. Tra i migranti anche undici donne e due bambini accompagnati dai genitori. Hanno potuto consumare i pasti e indossare abiti puliti e scarpe. Nel centro di Messina sono stati condotti anche sette donne, tutte vittime di violenze sessuali, e tre uomini sbarcati sabato pomeriggio per motivi sanitari dalla nave della Guardia costiera e condotti all’ospedale Garibaldi di Catania, dove restano ricoverati, invece, tre migranti: due con la tubercolosi e uno con la brocopolmonite. Altri due migranti che erano a bordo della Diciotti hanno dichiarato di essere minorenni, mentre altrettanti sono riusciti a fuggire calandosi in mare e adesso tramite il legale di una Ong hanno chiesto asilo politico.