Citata oggi dal ministro Fontana, che ne ha proposto l'abrogazione, la legge 205 del 1993, conosciuta come Legge Mancino, prende il nome dell'allora Ministro dell'Interno che ne fu proponente, il democristiano Nicola Mancino.
Emanata con il decreto legge 26 aprile 1993 n. 122 - convertito con modificazioni in legge 25 giugno 1993, n. 205 - la legge punisce chiunque faccia propaganda fondata sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (reclusione fino ad un anno e sei mesi o multa fino a 6.000 euro). Punito è anche chi istiga, con qualunque modalità, a commettere o commette atti di violenza o di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (reclusione da sei mesi a quattro anni). Dunque questa legge condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia fascista e vieta, infine, ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici,nazionali o religiosi.