Agenti della polizia francese avrebbero fatto irruzione ieri in un presidio per migranti a Bardonecchia. A denunciarlo è, con un post pubblicato su Facebook, l'associazione Rainbow4Africa che assiste i migranti che tentano di passare la frontiera delle Alpi per raggiungere la Francia. "Uomini della guardia di confine francese sono entrati armati nella sala della stazione", racconta l'Ong, denunciando quanto accaduto nella tarda serata di ieri, quando cinque agenti della dogana francesi sarebbero entrati nella sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, costringendo un migrante a sottoporsi al test delle urine.
"Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra", ricorda, sottolineando di ritenere "inaccettabile la grave ingerenza all'operato delle Ong e delle istituzioni italiane". "Rainbow4Africa - scrive l'associazione - agisce secondo principi inviolabili: indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L'azione degli agenti della dogana francese viola tali principi". "Il comportamento adottato nei confronti del ragazzo nigeriano - aggiunge - appare irrispettoso dei diritti umani".
"Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni - dichiara Paolo Narcisi, presidente dell'associazione -. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti".
Per l'avvocato Lorenzo Trucco, presidente dell'Associazione Studi Giuridici Immigrazione (Asgi), quanto accaduto è "una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l'Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto - annuncia - ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti."