"La prostituzione è un problema grave: vorrei che i giovani lottassero contro questa pratica. Per favore: chi ha questa abitudine, la tagli!". Papa Francesco esorta i giovani a dire un fermo "no" alla prostituzione, durante il colloquio con loro nella riunione pre-Sinodo al pontificio collegio internazionale 'Maria Mater Ecclesiae' di Roma.
"Chi va con le prostitute è un criminale - afferma il Pontefice - Questo non è fare l'amore, questo è torturare una donna: non confondiamo i due termini", ammonisce Bergoglio.
Il Papa sottolinea con forza: "Uno schifo! La tratta e la prostituzione sono crimini contro l'umanità, delitti che nascono da una mentalità malata secondo cui la donna va sfruttata".
"Non c'è femminismo che sia riuscito a togliere questa mentalità dalla coscienza maschile, dall'immaginario collettivo. Questa malattia, questo modo di pensare sociale è un crimine contro l'umanità", ribadisce Francesco.
Il Papa torna a parlare anche del lavoro. "I giovani sono spesso emarginati dalla vita pubblica", rimarca, e costretti a "mendicare occupazioni che non garantiscono un domani".
"Troppo spesso siete lasciati soli", lamenta il Pontefice ricordando che "in Italia il tasso di disoccupazione giovani è al 35% e in alcuni Paesi vicini supera anche il 50%". E "la disoccupazione crea dipendenze e può portare fino al suicidio. Questo è un peccato sociale: la società è responsabile di questo!", scandisce Francesco.