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Firenze

Follia omicida a Firenze

Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)
05 marzo 2018 | 13.42
LETTURA: 4 minuti

E' un cittadino senegalese, immigrato regolare in Italia e venditore ambulante, l'uomo ucciso a colpi di pistola questa mattina prima di mezzogiorno sul ponte Vespucci a Firenze. A sparare diversi colpi di arma da fuoco è stato un pensionato italiano, 65 anni, che è stato fermato dai militari dell'Esercito impegnati nell'operazione 'Strade Sicure' dopo aver udito gli spari nei pressi del consolato Usa sul lungarno Vespucci. L'aggressore ha abbandonato la pistola in via Melegnano, dove è stata recuperata. La Procura di Firenze al termine dell'interrogatorio del pensionato ha chiarito che l'omicidio sul ponte Vespucci del cittadino senegalese "non è un gesto a sfondo razzista".

Durante una perquisizione nella casa del pensionato, è stata trovata una lettera in cui l'uomo annunciava l'ntenzione di suicidarsi per motivi legati a problemi di natura economica. Il 65enne avrebbe raccontato agli agenti di essere uscito di casa stamani per suicidarsi con la pistola ma poi non avrebbe avuto il coraggio di farlo. Ha invece sparato al primo che gli è passato davanti. In precedenza aveva visto sul ponte una madre con due bambini ma, ha detto l'arrestato ai magistrati, ma non se l'è sentita di sparare contro di loro.

PROTESTA DEI SENEGALESI - Un gruppo di cittadini senegalesi sta bloccando per protesta una carreggiata del ponte Vespucci di Firenze dove questa mattina un loro connazionale di 54 anni è stato ucciso da un italiano di 65 anni che gli ha sparato con una pistola. I manifestanti hanno detto che continueranno la protesta "finché serve". Al corteo, che ha attraversato il centro storico, si sono recati l'assessore al Welfare, Sara Funaro, e l'imam di Firenze Izzedin Elzir. Durante il corteo i manifestanti senegalesi hanno distrutto i vasi anti-terrorismo in via Calzaiuoli, vicino a piazza Duomo. Sono stati lanciati anche cestini dei rifiuti e divelte alcune transenne. "Invito tutta la comunità senegalese, che sta manifestando, a mantenere la calma e non travalicare le forme di espressione pubbliche del dolore" ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, esprimendo "grande dolore" per la tragedia e chiedendo alla magistratura di fare "presto chiarezza sulla dinamica dell'omicidio".

IL PRECEDENTE - L'omicidio ha riaperto una ferita nella comunità senegalese fiorentina, già vittima di una strage sette anni fa. Il 13 dicembre 2011 due senegalesi furono uccisi da un estremista di destra, che si suicidò, mentre le forze dell'ordine gli davano la caccia. Quella mattina in piazza Dalmazia Casseri sparò direzione di alcuni senegalesi, uccidendo due persone. Una terza si salvò, ma rimanendo ferito alla schiena e alla gola. Dopo l'azione omicida, l'attentatore fuggì a bordo della sua auto. Scattò subito una caccia all'uomo condotta da polizia e carabinieri. L'uomo venne localizzato un paio d'ore dopo l'allarme lanciato da due agenti della questura che, durante la pausa pranzo, avevano udito degli spari nelle vicinanze del Mercato Centrale di San Lorenzo.

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