'Luca Traini presidente' è il nome del gruppo. Solo poche decine di membri per osannare su Facebook il responsabile del raid xenofobo, il 28enne fermato per aver sparato a sei migranti a Macerata. Al fianco a post come 'Luca voce del popolo' o altri che invitano a dargli una 'medaglia al valore', c'era anche chi prendeva la distanze, puntando il dito contro l'amministratore del gruppo, che infatti poco dopo è stato chiuso. La pagina ha smesso di essere visibile, ma i commenti non mancano su altri gruppi di chi vive in zona, a Corridonia o è di Macerata. C'è chi offende Luca Traini, ma anche chi denuncia l'"assenza delle istituzioni" che, scrivono, "certe situazioni le tollerano per il proprio tornaconto". "La rabbia purtroppo fa brutti scherzi" fa notare uno, giustificando in parte quanto accaduto. "Da noi in Sicilia certe cose (gli immigrati, ndr.) non le fanno perché sanno come va a finire", aggiunge un altro che dalla cattedra improvvisata di un post su Fb dà anche qualche consiglio. "Per farci rispettare noi usiamo le mani: non c'è bisogno di sparare" e aggiunge "imparate".