La notizia diffusa dal New York Times riguardante il programma per studiare gli avvistamenti Ufo da parte del Pentagono "è un altro tassello di quel percorso di progressivo avvicinamento alla verità che gli Stati Uniti hanno intrapreso da alcuni anni e che prevede la rivelazione 'a rate' di una realtà che non si vuole ancora svelare completamente". E' Roberto Pinotti, fondatore e segretario generale del Cun (Centro Ufologico Nazionale), a sottolineare all'Adnkronos "l'importanza di queste progressive ammissioni".
"Le autorità politiche mondiali -spiega- non possono rivelare apertamente l'esistenza di questo fenomeno, si considera infatti il rischio della destabilizzazione del potere e dello scardinamento di valori tradizionali radicati da millenni. Di fronte alle fughe di notizie e alla crescente consapevolezza del fenomeno a livello globale, ecco che dopo la fase della negazione totale si è quindi finalmente passati a quella dell'ammissione graduale, in modo da gestire comunque le reazioni dell'opinione pubblica. Negli ultimi anni la stessa Chiesa cattolica sta in qualche modo considerando l'ipotesi di una vita extraterrestre".
A questo punto, "è giunto il momento che anche in Italia si compia un passo decisivo verso la verità: è dal 1979 che lo Stato, attraverso l'Aeronautica militare e le forze dell'ordine, monitora regolarmente a livello statistico il fenomeno Ufo. Ad oggi ci sono circa 500 dossier ufficiali sugli avvistamenti, un numero esiguo se si considera che il Cun ne ha raccolti più di 12mila. Invece di limitarsi a registrare gli avvistamenti, sarebbe opportuno varare un programma di studio comparato, aperto al contributo degli esperti del settore: una sorta di 'progetto Blue Book' come quello condotto dall'Aeronautica militare Usa negli anni '50 e '60 sulle segnalazioni di oggetti volanti non identificati. Noi del Cun siamo disponibili".