Trovato morto in auto. Dopo essere uscito di casa ieri mattina, il generale dei carabinieri forestali in congedo Guido Conti, 58 anni - noto per aver guidato l'inchiesta sulla mega discarica dei veleni di Bussi (Pescara) - è stato trovato senza vita nella sua vettura. L'ipotesi più accreditata sembrerebbe essere il suicidio.
In una lettera trovata dopo la sua morte e indirizzata "Alla mia famiglia", il Generale dei carabinieri forestali cita la vicenda di Rigopiano come fonte per lui di grande angoscia. Nella lettera, che l'AdnKronos ha potuto visionare, si legge fra l'altro: "Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita è cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma".
Conti entra poi nel merito, specificando: "Non per l'albergo, di cui non so nulla, ma per l'edificazione del centro benessere, dove solo poi appresi non esserci state vittime. Ma ciò non leniva il mio dolore. Pur sapendo e realizzando che il mio scritto era ininfluente ai fini della pratica autorizzativa mi sono sempre posto la domanda: Potevo fare di più?". Conti conclude il drammatico testo indirizzandosi alla famiglia con espressioni di fortissimo affetto.
LE INCHIESTE - Una carriera intensa e prestigiosa caratterizzata da una serie di inchieste scottanti condotte a tutto campo, da quella sulla discarica dei veleni del Polo chimico di Bussi (Pe) a quelle relative a traffici di rifiuti e al terremoto in Abruzzo.