"Non sopporto i falsi moralisti, son proprio quelli che hanno qualcosa da nascondere e accusano altri". E' questa la frase scelta da Roberto Spada, protagonista dell'aggressione a due inviati Rai della trasmissione 'Nemo', per descriversi sul proprio profilo Facebook. Uno dei tanti messaggi condivisi da Spada sui social. Dalla dedica alla figlia per il compleanno - "Quattordici anni sei un piccolo bocciolo acerbo, non più germoglio, non ancora fiore aperto alla rugiada, ma questa è la fase più dolce e promettente di tutte, perché è a quest'età che puoi scegliere quale fiore diventare" - alle risposte piccate contro chi getta fango sulla sua famiglia: "Io una cosa non riesco a comprendere....sui social andate a commentare negativamente il mio cognome.....poi venite a cercami in cambio di favori...il bello è che fate tutti i puritani e vi si incontra in giro tutti strafatti e fate li peggio danni!!!...è proprio vero Er più pulito C'ha la rogna....". E ancora: "Si presentano come angeli.......eroi che ci difendono dal male ...spesso sono i primi carnefici ......serpi!!".
Titolare di una palestra di Ostia, appassionato di boxe e "giocatore professionista di poker", Roberto Spada è il fratello di Carmine, detto 'Romoletto', il boss condannato a 10 anni per estorsione con l'aggravante del metodo mafioso. La famiglia Spada è nota alle cronache per contiguità con ambienti criminali nel territorio di Ostia e dintorni e per il coinvolgimento in diverse inchieste giudiziarie. All'inizio di ottobre 7 esponenti del clan sono stati condannati a complessivi 56 anni di carcere con l'aggravante del metodo mafioso. L'inchiesta, aperta dopo l'aggressione a Massimo Cardoni - gambizzato a colpi di pistola nell'ottobre del 2015 davanti a un supermercato di Ostia - ha portato ad accertare una serie di comportamenti delittuosi tra cui minacce alla violenza sotto varie forme e sfratti forzosi da alloggi popolari.
Per la sua 'bravata', Roberto Spada rischia al momento una denuncia a piede libero per lesioni o un fermo di polizia giudiziaria nel caso vengano riscontrate lesioni gravissime per il reporter della Rai. Per questo gli inquirenti stanno attendendo di conoscere l'entità di tali lesioni per ridefinire eventualmente il reato. Non essendoci flagranza di reato non può, invece, scattare l'arresto.